Terni, Piediluco: l’allarme per il parco della piscina

Sos per le condizioni dei percorsi pedonali nell’area

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I percorsi pedonali nel parco di Piediluco e la condizione di pericolo per la mancata manutenzione, a lanciare l’allarme è il segretario del circolo Pd di Piediluco Sandro Piccinini. Storia che parte da lontano.

Il problema

Piccinini ricorda che oltre un decennio fa il Comune aveva predisposto un bando integrato per la gestione del campeggio, della piscina, dei campi da tennis a del parco della piscina a Piediluco. Quest’ultimo «fu realizzato circa venti anni fa nell’ ambito del piano urbano complesso Puc. All’interno di questo vi sono dei percorsi pedonali che dovevano essere parte integrante di una serie di percorsi pedonali che dal lungo lago al centro del paese – piazza della Resistenza – giungono in quello in via Noceta fino al centro remiero. E che poi si dovevano collegare a via del Lago e via Monte la Rocca; un progetto da riprendere sicuramente per offrire nuove opportunità di sviluppo e di occupazione. I percorsi pedonali presenti in questo bellissimo parco sono stati realizzati in travertino e in legno. Purtroppo a causa di una manutenzione molto scarsa e dell’ usura del tempo sono ormai inservibili, fatiscenti e pericolosi per la pubblica incolumità. Sono pertanto da rimuovere assolutamente e in tempi brevi. Specialmente il legno, così come è stato fatto sul percorso pedonale sotto il parcheggio di via Noceta. Anche l’ illuminazione a terra non funziona e quindi occorre intervenire per ripristinarla», l’sos. «Necessario garantire quanto prima la sicurezza ai fruitori del parco: oltre alla rimozione del legno, occorre ripristinare alcune staccionate nei pressi del laghetto posto nelle vicinanze dei campi da tennis e soprattutto il reimpianto di alcune piante autoctone sul lato strada; il recupero del parco, dei campi da tennis e della piscina sono essenziali perché non sono parte integrante del progetto del centro nazionale di canottaggio, che si avvierà nel mese di maggio finanziato con i fondi del Pnrr. Le stesse – conclude Piccinini *- sono rimaste fuori dal progetto di recupero della zona. Auspichiamo quanto prima che chi di dovere dia le risposte giuste e necessarie per fare ripartire una zona che oggi è poco valorizzata».

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