Una possibile soluzione che non piace. Area ex Prampolini a Terni e variante – cambio destinazione d’uso – proposta dalla giunta: dopo la bagarre in commissione consiliare con le delucidazioni dell’assessore Sandro Corradi, è Confcommercio a prendere posizioni sull’ipotesi centro commerciale attraverso la voce del presidente Stefano Lupi: «Necessari piuttosto innovativi percorsi di partecipazione, finalizzati alla definizione di politiche ed azioni di rigenerazione urbana».

BAGARRE IN COMMISSIONE CONSILIARE SULL’EX AREA PRAMPOLINI
Direzioni e scelte «Una buona notizia, l’approvazione – la premessa di Lupi sul commercio a Terni – del regolamento regionale con i criteri per governare il settore, è stata subito seguita da un’altra che preoccupa molto Confcommercio: la proposta di variante urbanistica proposta dal Comune di Terni per l’area Prampolini. La Regione Umbria ha finalmente approvato il regolamento per l’attuazione del testo unico del commercio, che disciplinerà l’apertura o l’ampliamento di strutture distributive con superficie di vendita superiore ai 2.500 metri quadrati, evitando così la proliferazione di grandi strutture commerciali, spesso trainate dalla speculazione immobiliare e non dalla effettiva funzionalità per i cittadini, ed accogliendo le richieste di Confcommercio, preoccupata di definire un sistema di regole che favorisse lo sviluppo equilibrato del commercio nel territorio regionale. In tutt’altra direzione va invece la proposta di variante urbanistica proposta dal Comune di Terni per l’area Prampolini».
IL TENTATIVO D’ALIENAZIONE DEL COMUNE PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO. CON LA VARIANTE
«Non ci sono le condizioni» Lupi specifica che «non ci sono le condizioni per l’apertura di un nuovo centro commerciale in città. Riteniamo infatti che l’attuale presenza di medie e grandi superfici di vendita abbia già ampiamente superato i livelli funzionali a garantire un equilibrato sviluppo del commercio cittadino. Concordiamo invece sulla opportunità di ripensare la destinazione urbanistica di aree o contenitori già realizzati. Ma, in questa ottica, occorre prima di tutto ragionare sulle nuove politiche urbane da realizzare, nell’intento di interpretare i profondi mutamenti in atto nel tessuto socio-economico della nostra città. Solo così, a nostro avviso, si possono creare nuove e concrete prospettive di sviluppo per la città».
Rivitalizzare In conclusione il presidente di Confcommercio Terni evidenzia che «come associazione di rappresentanza del terziario, riteniamo quanto mai necessario, e non più rinviabile, che si provi ad interpretare le trasformazioni in corso, magari attivando concreti e innovativi percorsi di partecipazione, finalizzati alla definizione di politiche ed azioni di rigenerazione urbana. Anche a Terni, così come sta avvenendo in altri territori della regione, possiamo attivare processi che, tra i tanti obiettivi da perseguire, dovrebbero avere anche quelli della rivitalizzazione del commercio di prossimità e dello sviluppo di nuovi servizi, sia nel centro che nelle altre zone urbane, così da fornire, mediante una innovativa sinergia tra pubblico e privato, concrete risposte alle mutate esigenze della comunità cittadina».