Terni, area Prampolini: Comune varia e aliena

Dopo l’addio al progetto ‘campus’ università, la giunta tenta la via della vendita per oltre un milione di euro: variante per superficie commerciale di oltre 3 mila metri quadrati

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di S.F.

Il progetto del campus

Per anni – il progetto fu annunciato nel 2009, contratto firmato nell’aprile 2012 – la previsione è stata quella di realizzarci un ‘campus’ universitario con residenze, mense, soggiorni, sale studio e palestre, su una superficie di oltre 3 mila metri quadri dislocati su un’altezza massima di tre piani. Cosa se ne fece? Nulla, con tanto di gazzarra politica che coinvolse Regione – che rinunciò al diritto di superficie e al diritto di proprietà per la realizzazione – e Comune. Ora per l’area in questione, in via Prampolini, si apre una nuova fase: la giunta di palazzo Spada propone al consiglio comunale una variante urbanistica con un preciso obiettivo. Alienare gli immobili per un valore di 1 milione 100 mila euro.

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L’area che ‘non’ ospiterà il campus

La proposta Il Comune – proprio giovedì l’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi ha presentato il documento con tutte le modifiche relative al piano di riequilibrio finanziario, con accesso al ‘fondo di rotazione’ – ha bisogno di alienare e dunque la giunta propone ai consiglieri una sostanziale novità per l’area Prampolini. L’idea è quella di una nuova destinazione d’uso con superficie utile coperta commerciale di 3 mila 424 metri quadri e utilizzazione fondiaria 0.8 mq/mq, per poi procedere all’alienazione per oltre un milione di euro. Tutto ciò comporterebe l’eliminazione del vigente Prg, riguardante le attrezzatture per l’istruzione superiore e il ‘campus’ universitario di San Valentino.

‘CAMPUS’? STUDIAMO ALTERNATIVE

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

Spazi commerciali La nuova variante prevede la destinazione d’uso per esercizi commerciali con superficie di vendita compresa tra 251 e 2 mila 500 metri quadri. Il cambio di prg aumenterebbe di circa tre volte il valore complessivo degli immobili: l’attuale destinazione dell’area comporta infatti – specifica la giunta – un valore di 315 mila 882 euro; la commissione per la qualità archittetonica ha dato parere positivo lo scorso novembre. Ora  serve l’ok del consiglio comunale.

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