Terni, processionaria pino e quercia: firmata l’ordinanza. Verifiche entro il 15 marzo

Torna il provvedimento: sanzioni da 25 a 500 euro in caso di inosservanza. Input per i proprietari, amministratori di condominio e gestori aree verdi. Possibile la ‘lotta balistica’

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Lotta alla processionaria del pino e della quercia, torna l’ordinanza sindacale – con un mese di anticipo rispetto al 2021 – a Terni diretta a proprietari, amministratori di condominio e gestori/conduttori di aree verdi pubbliche e private nel territorio comunale: entro il 15 marzo vanno fatte le «opportune verifiche ed ispezioni sugli alberi al fine di accertare la presenza dei nidi». La mancata osservazione delle disposizioni è punita con sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.

Foto unionepedemontana.pr.it

La motivazione

Tutto ciò viene fatto perché il lepidottero in questione «costituisce una minaccia per la produzione e/o la sopravvivenza di alcune specie arboree e un rischio potenziale per la salute delle persone e degli animali». Per quel che concerne la processionaria del pino i nidi si «presentano in forma di grosse masse sericee globose di colore bianco o marrone chiaro, localizzate soprattutto nei rami più alti», mentre per la quercia sono «appiattiti, formati da ammassi sericei, localizzati alla base delle piante, lungo il tronco, oppure all’impalcatura dei rami principali, ed in entrambi i casi sono formati da foglie, escrementi, residui metabolici e peli urticanti tenuti insieme dai fili sericei che racchiudono moltissime larve». Dunque nuova ordinanza per controllare l’infestazione: «Indispensabile la piena collaborazione dei cittadini per garantire il contenimento».

Foto archivio

Rimozione, divieti e lotta balistica

Il Comune ordina di «operare immediatamente, nel caso di riscontro della presenza dei nidi dei lepidotteri, la rimozione meccanica dei nidi e la loro distruzione tramite immersione in contenitori riempiti d’acqua per almeno sette giorni e successivo interramento in buche profonde e lontane dalla portata delle persone o smaltimento con i rifiuti indifferenziati in sacchi o contenitori chiusi. Durante tali operazioni vanno adottate tutte le precauzioni necessarie affinché chi effettua l’operazione non venga a contatto con i peli urticanti e che questi non vengano dispersi nell’ambiente circostante. Entro il 15 febbraio, laddove le condizioni di sicurezza lo consentano e per situazioni altrimenti non risolvibili, è possibile ricorrere alla lotta balistica (serve l’autorizzazione della questura, ndr)». Doppio divieto: «Depositare rami con i nidi di processionaria asportati sulla pubblica via o di smaltire gli stessi conferendoli come materiale vegetale o presso i centri comunali di raccolta dei rifiuti e bruciare nidi di processionaria o distruggere gli stessi in aree aperte al pubblico, per la possibilità di dispersione in aria delle setole urticanti».

Carabinieri forestali

Lotta chimica. Chi controlla

Nel provvedimento firmato da Leonardo Latini si legge inoltre che è «preferibile evitare la lotta chimica con ricorso ad insetticidi; tali interventi dovranno essere limitati solo alle situazioni di emergenza in cui, per motivi sanitari, è necessario ottenere un rapido effetto abbattente sulle larve già uscite dai nidi ed infestanti cortili e manufatti. In tali situazioni, si può ricorrere ad agrofarmaci biologici come il piretro naturale da distribuire sopra le larve». La vigilanza è affidata alla polizia Locale, al personale ispettivo del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 2 e ai carabinieri forestali del gruppo di Terni.

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