Terni, rampa in Strada Civitella: Comune ko

Il particolare caso: realizzazione su presunta fascia per ampliamento sede viaria. Scatta ordinanza demolizione, ma il Consiglio di Stato accoglie ricorso della proprietaria

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di S.F.

Realizzazione di una cementata e di una rampa di accesso per un’abitazione in Strada della Civitella, nell’area di borgo Bovio. Un semplice lavoro che, tuttavia, ha fatto da base ad un contenzioso amministrativo tra il Comune – l’ennesimo – e la donna proprietaria della casa: prima il Tar Umbria, poi il Consiglio di Stato. Doppia ordinanza cautelare e si proseguirà con un’udienza di merito a Perugia. Di mezzo c’è una presunto allargamento della strada.

Si inizia ad aprile 2019

Ad accendere la miccia è stato il Comune il 4 aprile 2019 con un’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi a carico della proprietaria: «Realizzazione di alcuni manufatti abusivi sulla fascia destinata all’ampliamento della sede viaria di Strada della Civitella, come prevista dallo strumento urbanistico, sull’area di proprietà a carico della signora, per la realizzazione di una cementata e di una rampa di accesso all’abitazione sulla fascia di terreno di proprietà della stessa, asseritamente destinata all’ampliamento della sede viaria di strada della Civitella». A corredo anche l’atto per la sospensione dei lavori, l’avvio del procedimento per presunti abusi edilizi riguardante l’incidenza di proprietà della donna. Lo scorso 3 dicembre il Tribunale amministrativo regionale ha respinto l’istanza cautelare con tanto di condanna al pagamento (500 euro) delle spese di giudizio a carico della ricorrente. Motivo? «Ritenuto prevalente, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, quello pubblico a tutela della viabilità e incolumità dei cittadini, risultando le opere in contestazione realizzate in fascia destinata all’ampliamento della sede stradale». Solo il primo step.

Esiste o meno la destinazione d’ampliamento?

L’atto del Tar è stato impugnato in II° grado e qui la storia è cambiata. La VI° sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello della proprietaria dell’abitazione: «Considerato che, nei limiti della sommaria cognizione cautelare, non appare al momento emergere il vantato pregiudizio alla viabilità, dovendo ancora essere vagliato il tema della effettiva esistenza di una destinazione all’ampliamento della strada in questione, avendo il Comune negato l’esistenza di un vincolo preordinato all’esproprio». Insomma, non c’è nessuna certezza sulla modifica stradale e dunque – per effetto – c’è il ‘sì’ all’istanza cautelare di I° grado. Gli avvocati che stanno seguendo la vicenda sono Paolo Gennari (Comune), Cristina Lovise e Giovan Paolo Ruggeri.

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