Terni, ‘partecipate’: «Su piano revisione grande superficialità»

La critica di Filipponi (Pd): «Non ha sciolto nessuno dei nodi cruciali». Cecconelli (FdI): «In aula ho sentito troppe critiche per un piano che è sostanziamente un atto dovuto»

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C’è chi è soddisfatto e chi attacca. Tra gli ultimi scontri politici dell’anno a Terni c’è quello riguardante la revisione della partecipate, approvata martedì pomeriggio in consiglio comunale.

Maurizio Cecconelli

La critica e la risposta

Francesco Filipponi (capogruppo Pd) parla di «superficialità immensa; oltre 400 pagine esaminate dal consiglio comunale in pochissimi giorni. L’amministrazione comunale non ha sciolto nessuno dei nodi cruciali delle partecipate, in particolare per Asm. Non nascondiamo la nostra preoccupazione nei confronti di un patrimonio collettivo di prima importanza per Terni. Non vorremmo che a forza di rinviare non ci poi più tempo per fare scelte ponderate, ma che questa amministrazione ci porti su percorsi senza alternative». Di diverso pensiero Maurizio Cecconelli (capogruppo FdI): «In aula ho sentito troppe critiche per un piano di revisione delle partecipate che è sostanziamente un atto dovuto, il piano ha un valore di ricognizione al 2019 programmatico e strategico, è inevitabilmente un atto generico, mette in evidenzia obiettivi generali dell’amministrazione. Non è un atto esecutivo: contiene linee e indirizzi pienamente condivisibili in un’ottica di efficientamento e di programmazione a breve/medio termine. Le linee generale delle partecipate sono ristrutturazione e programmazione e in effetti sta andando in questa una buona direzione. Le singole innovazioni, gli interventi nel merito saranno fatte nel corso dell’anno, ci saranno singoli atti. L’amministrazione peralto ha già iniziato, rammento che la seduta di martedì si è occupata anche di revisione canoni FarmacieTerni con un utile per il comune; del rinnovo della gestione delle reti per Umbria digitale; della manutenzione del Cmm ad opera di Terni Reti. Tutti atti gestionali tesi a rafforzare il ruolo delle singole partecipate e a conferirgli incarichi e compiti di alta utilità. D’altronde i buoni risultati di FarmaciaTerni dimostrano come si vada nella direzione di una buona amministrazione e che le partecipate possono essere non un peso ma un valore aggiunto. Sono sicuro che questa amministrazione riuscirà ad ottenere i risultati di FarmaciaTerni anche nelle altre partecipate».

Francesco Filipponi

Il tempo e le criticità

Per Filipponi «sulla revisione ordinaria delle partecipazioni societarie del comune di Terni il tempo per la discussione è stato davvero ridicolo. I documenti sono infatti stati inviati il 23 dicembre: la discussione in commissione si è esaurita in una sola seduta il giorno precedente il consiglio comunale. Il dibattito sarebbe dovuto essere molto più esauriente, consistendo la delibera in 423 pagine. Rispetto alle partecipazioni societarie Terni Reti, da ciò che si evince nella delibera ha forti criticità derivanti dalla gestione del parcheggio di San Francesco, dell’aviosuperficie, dai parcheggi di superficie durante soprattutto la pandemia in corso, e dal ritardo sulla gara per la gestione delle reti del gas scaduta da ormai un anno e mezzo, ovvero luglio 2019, senza la revisione dei canoni di uso delle reti. Su Asm ricordiamo che su un capitale sociale di 45 milioni, l’utile al 31 dicembre 2019 è risultato di soli 55.576 euro, mentre i debiti ingenti consistono in 118 milioni e 600 mila euro, di cui parte derivanti da quelli con il Gse e parte dalla gestione onerosa della raccolta differenziata. Sulla Tari si scarica dal 2021 la gestione delle morosità, visto il piano economico finanziario in approvazione sulla maggiore partecipata del comune, sgravando l’ente locale dalla gestione critica del proprio fondo rischi su crediti. Sulla Sii si riscontra un errore formale a pagina 10 della delibera, vista la cessione del 15% delle quote di Asm al privato sul 18% posseduto in precedenza da Asm. Questa vendita delle quote di Asm nel servizio idrico, ha avuto come conseguenza l’aumento ingente delle tariffe, come ratificato da Auri. Su FarmaciaTerni – ha chiuso – nella consiliatura precedente non si provò a vendere le quote di capitale sociale, come erroneamente si segnala, ma si tentò di concederle temporaneamente. Sulla modifica del contratto di servizio già nel 2017 lo stesso prevedeva un corrispettivo al comune di 400 mila euro, salvo poi essere modificato nel 2018. Quando si copia dagli amministratori precedenti a noi fa piacere, ma va riconosciuto».

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