di S.F.
La firma è del dirigente regionale Michele Cenci – la curiosità è che risale al 10 aprile, il giorno del caos in consiglio per l’approvazione della manovra fiscale – e la pubblicazione è nel Bur odierno. Riguarda l’impianto di coincenerimento di rifiuti non pericolosi in mano alla Bioter srl, a Terni: si parla di riavvio con prescrizioni. Negli ultimi tempi sul tema c’è stata un bel po’ di maretta con tanto di ricorsi al Tribunale amministrativo regionale e Consiglio di Stato.
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Andiamo subito al sodo. Cenci nella determina dirigenziale specifica «che il riavvio dell’impianto sito in Via Ratini è subordinato (clicca per leggere l’atto) alla comunicazione da parte del gestore della comunicazione di cui all’art. 29-decies del D.Lgs. 152/06». Citato in particolar modo il punto di emissione E1: «La messa a regime dovrà avvenire entro 3 mesi dalla relativa data di messa in esercizio e le date di messa in esercizio e di messa a regime devono essere comunicate all’amministrazione, al Comune di Terni e ad Arpa Umbria con un anticipo di almeno 15 giorni». Non un via libera dunque, ma una sorta di vademecum tecnico per procedere.
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Focus anche sul monitoraggio costante per gli inquinanti «CO, NOx, SO2, polveri totali, TOC, HCl, HF e NH3, tenore volumetrico di ossigeno, temperatura, pressione, tenore di vapore acqueo e portata volumetrica nell’effluente gassoso, nonché la temperatura dei gas in camera di combustione». In più «monitorare in discontinuo con frequenza mensile i seguenti inquinanti: Cd+Tl, metalli pesanti, diossine/furani, mercurio, IPA e PCB». C’è anche altro.
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Per ciò che concerne le emissioni in atmosfera, Bioter è tenuto «entro 90 giorni dalla messa a regime dell’impianto, a presentare comunicazione di modifica dell’Aia ai sensi dell’art. 29-nonies del D.Lgs. 152/06 ai fini dell’approvazione del progetto definitivo riguardante il riutilizzo delle aree liberate a seguito dello smantellamento della sezione di pirolisi». La determina tecnica è inviata anche a Usl Umbria 2, comando provinciale dei vigili del fuoco e Auri. C’è possibilità – da prassi – di ricorso al Tar Umbria. Senza dimenticare il procedimento in corso al Consiglio di Stato su vecchi atti.