Tpl Terni: Melasecche attacca Corridore, a replicare è Iapadre. «Ecco le conseguenze»

Dopo l’annuncio del vicesindaco di Terni, ecco la sferzata dell’assessore regionale: «Isola la città, danni incalcolabili». L’assessore comunale: «Si tutela il territorio»

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di Enrico Melasecche
Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti

Terni ‘rompe’ sul trasporto pubblico locale, così dichiara il vice sindaco in modo perentorio. La saggezza popolare ricorda che ‘Chi rompe paga ed i cocci sono i suoi’. Ognuno è libero di rompere ciò che crede, poi gli organi competenti, nelle sedi appropriate, valuteranno – evidenzia l’assessore – le conseguenze, i danni per Terni e per tutti gli altri Comuni dell’Umbria e i cittadini si renderanno conto delle conseguenze di questo modo di amministrare.

La Regione tutela tutti i Comuni che fanno parte della comunità regionale, come è avvenuto fino ad oggi, per cui procede regolarmente nella gara per introdurre legalità, trasparenza e modernizzazione nel servizio. Chi decide di chiudersi in una sorta di autarchia solo per creare problemi, costi aggiuntivi, disservizi non può che assumersene le relative responsabilità.

Nel corso della riunione che si è tenuta il 31 agosto, nella sede dell’assessorato regionale, proprio sul tema della gara che la Regione sta espletando per il Tpl, alla presenza anche dell’assessore ai trasporti del Comune di Terni Iapadre e della dirigente Sassi, a me e a dirigenti e funzionari regionali è stata confermata la chiara volontà di procedere con la gara regionale del Tpl, sollecitata da tempo dalla Corte dei Conti. Mai e poi mai – sottolinea – l’assessore Iapadre ha fatto cenno alla decisione di rompere i rapporti sul Tpl e tantomeno di interrompere le procedure in atto in difformità della delibera già presa in positivo dal Comune, dalla giunta Latini.

Terni: il Comune ‘rompe’ sul trasporto pubblico locale

Tale modo di procedere fra pubbliche istituzioni meraviglia alquanto apparendo obiettivamente schizofrenico, del tutto infondato quanto alle motivazioni, per non dire decisamente scorretto. Ferma la libertà del Comune di agire come meglio crede, appare tuttavia incredibile tale cambio di atteggiamento nel breve volgere di poche ore, basato evidentemente su decisioni personali prive di argomentazioni tecniche.

Si è costretti quindi a ribadire alcuni punti. Anche in passato il Comune di Terni, con il sindaco Raffaelli, decise di uscire da Umbria Jazz istituendo l’evento ‘Terni in Jazz’, poi concluso nell’insuccesso più clamoroso con un danno di immagine, ma anche economico per la città. Gravi errori strategici ha commesso in altre occasioni escludendo Terni da provvedimenti che la Regione aveva già attivato. La città la si difende con competenza, professionalità, serietà, giusta determinazione e gli investimenti che questa giunta regionale ha deliberato, ed altri ancora a cui sta lavorando, non hanno mai visto nella storia regionale e comunale altrettanto impegno, a cominciare dal nuovo ospedale di Terni, oltre a quello di Narni e Amelia, per i quali ci stiamo battendo da quattro anni.

La decisione del vice sindaco di Terni di isolare la città creando un sistema autarchico dei trasporti costituisce un provvedimento assurdo che provocherà danni incalcolabili ai ternani, che purtroppo pagheranno pesantemente scelte fuori da ogni logica manageriale, di modernità, di coesione regionale, perdendo vantaggi notevoli che la coesione con tutti gli altri Comuni sta portando con la gara imminente. A livello tecnico e legale sono già in corso gli approfondimenti perché è giusto che tutti gli umbri, a cominciare dai cittadini di Terni, si rendano conto delle pesanti conseguenze che tali decisioni avranno per tutta l’Umbria, ma che necessariamente non potranno che ricadere purtroppo sul Comune che tali decisioni ha preso. L’avvocatura della Regione, l’Agenzia per la Mobilità, il Servizio Infrastrutture e Trasporti stanno già analizzando gli effetti che determinerà, innanzitutto a Terni.

La Corte dei Conti che ci sollecita questa riforma ogni anno nel corso del giudizio di parifica, riconoscendo i progressi importanti che stiamo facendo, valuterà certamente i danni anche erariali che deriveranno da scelte improprie. Non sono le invettive, non sono le povere offese personali, non sono di certo le sceneggiate o le minacce di sputi e di pugni che possono intimidire chi ha una lunga storia personale fatta di grande serietà, di impegno e di importanti risultati per l’Umbria e per Terni. L’Umbria ha un governo stabile che, in neanche quattro anni, ha portato a conclusione risultati brillanti. È chiaro che le difficoltà non mancano, ma di certo le supereremo con le decisioni da Buon Governo che abbiamo preso e che stiamo assumendo. Sempre e solo nell’interesse di tutti gli umbri.

Chi isola una intera città dell’importanza di Terni dal tavolo comune regionale, pensando di irretire così qualche cittadino in difficoltà, o gridando più forte, si renderà conto delle conseguenze perché la legge va sempre rispettata e solo il dialogo costruttivo può consentire le riforme che attendiamo da almeno quindici anni e che da Terni qualcuno oggi vuol sabotare. Seguirà nelle prossime ore l’elenco tecnico giuridico delle conseguenze drammatiche dell’assalto al buon senso che il vice sindaco di Terni sta conducendo.


di Marco Iapadre
assessore ai trasporti del Comune di Terni

Iapadre

È quanto meno paradossale che dall’Ente Regione Umbria, governato prima dalla sinistra ed adesso dalla destra, si parli di rispetto della legge quando sono oltre 10 anni che lo stesso Ente obbliga i Comuni ad agire in regime di proroga nonostante la normativa europea ne impone il limite inderogabile di due anni.

Singolare poi che dallo stesso Ente Regione Umbria si presuma di conoscere le dinamiche interne dell’amministrazione comunale di Terni, additando al vicesindaco Riccardo Corridore una decisione collegiale di tutta la giunta, fortemente voluta dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, e condivisa con tutto il gruppo di maggioranza.

Fa sorridere infine la mania di protagonismo di coloro che pretenderebbero anche di conoscere in anteprima le decisioni dell’amministrazione comunale di Terni o, forse, fa pensare che erano stati abituati male negli ultimi anni da chi, troppo spesso, ha avallato le forzature regionali senza tutelare i cittadini ternani.

Tutto questo mi fa pensare solo che, evidentemente, a chi è in ritardo di oltre 10 anni, mette paura chi ha una visione politica che tutela il territorio che rappresenta, contro le forzature e le storture di una politica cieca e sorda di fronte ai bisogni dei cittadini.


Le conseguenze per Melasecche

Indizione della gara del TPL e cessazione del regime degli atti d’obbligo

La materia è enormemente complessa ed il lungo iter intrapreso da questo Assessorato tre anni or sono è finalmente prossimo alla chiusura. Il problema è stato trattato in questa legislatura in centinaia di atti e di articoli di stampa. Appare incredibile che la nuova amministrazione di Terni lo scopra improvvisamente e faccia carico di questa situazione, in estrema confusione, proprio a questa Giunta regionale che lo ha denunciato più volte tre anni e mezzo fa e soprattutto ha posto in essere una serie di procedure molto complesse per porvi rimedio.

Trattare argomenti del genere con notevole faciloneria dimostra di non avere una minima idea di ciò che è stato fatto e si sta facendo. Anzi, per essere chiari fino in fondo, mentre molti altri Comuni hanno già provveduto a trasferire il proprio contratto all’Agenzia regionale, è proprio il Comune di Terni, per vicende del passato remoto mai risolte con Umbria Mobilità, a ritardare l’iter complessivo della gara. Solo la definizione dell’accordo con le banche per trattare il piano di rientro dal debito, piuttosto che la dichiarazione di fallimento, ha comportato oltre un anno di lavoro estenuante.

Fino ad oggi non si ha notizia che nel corso di questi anni, né sindaco, vice sindaco, né assessori, né consiglieri comunali, né funzionari di partito attivi allora proprio nell’ambito politico che ha causato quel disastro, abbiano mai alzato un dito di fronte a quanto andava accadendo, mentre era proprio il sottoscritto che, anche da consigliere di minoranza, ha pubblicamente denunciato più e più volte le gravi irregolarità che le amministrazioni dell’epoca perpetravano nel settore del TPL. Tutto agli atti. Anche della Procura della Repubblica di Terni. Pertanto si respinge con sdegno ai mittenti qualsiasi addebito di ritardo in merito alla situazione di proroga del regime di atti d’obbligo ancora per poco vigente che non si può porre come alibi per isolare il trasporto del comune di Terni da quello regionale.

La situazione del trasporto pubblico in Umbria alla fine del 2019, quando si è insediata la nuova Giunta regionale, era a dir poco drammatica, con una situazione debitoria spaventosa ed un servizio di trasporto pubblico locale (TPL) che perdeva più di 15 milioni di euro l’anno.

Ora, proprio per l’azione di forte trasparenza e riorganizzazione posta in essere da questa Giunta, stiamo salvando la società Umbria Mobilità dal fallimento e irrobustendola dopo averle assegnato le funzioni di Agenzia Unica per la Mobilità. È stata espletata una prima gara per l’individuazione dell’advisor, predisposta da zero tutta la documentazione per la gara del TPL a partire dal nuovo Piano dei Trasporti, per poi arrivare al programma di esercizio di ciascun Comune.

Nel frattempo è stata ricostituita quasi completamente la compagine del Servizio Infrastrutture e Trasporti, decimata da pensionamenti e anche da trasferimenti dovuti al disamoramento che le complesse vicende, pure giudiziarie, degli ultimi quindici anni hanno causato fra gli stessi funzionari. Questo enorme lavoro, al netto dello stop subito per la pandemia, è giunto ormai al termine ed entro dicembre 2023 la Regione farà partire il bando per il nuovo TPL. Si invita quindi ad approfondire temi così delicati prima di lanciare accuse destituite di qualsiasi fondamento.

2) Rischio economico conseguente alla perdita del risparmio fiscale

Il cambio di idee repentino del Comune di Terni, privo di concrete motivazioni tecniche, rispetto alla gara giunta ormai a completamento, cambio espresso con l’annuncio della relativa delibera di Giunta comunale, non consentirebbe alla Città di Terni il risparmio fiscale del 10% dell’IVA, garantito dalla gestione unitaria dell’Agenzia Regionale. Inoltre metterebbe in difficoltà tutte le altre amministrazioni comunali, comprese quelle della provincia di Terni, in quanto sarebbe necessario rivedere l’intera architettura del bando in corso di definizione (ridefinizione dei lotti, dei costi di esercizio, ecc.), aspetto che rileva un atteggiamento ostruzionistico e di rottura anche nei confronti degli altri Comuni dell’Umbria, generando un danno che verrà necessariamente valutato nelle sedi competenti. La cosa originale è che tale decisione, unitamente al comportamento dilatorio del Comune, è causa di ulteriori ritardi nel processo in corso, in evidente contraddizione rispetto alla necessità del superamento urgente degli atti d’obbligo.

3) Rischio tecnico e danno organizzativo

Un piccolo lotto di servizi gestito autonomamente da parte del Comune di Terni rispetto alla gara complessiva regionale avrebbe le stesse enormi difficoltà connesse all’organizzazione della gara regionale. Sarebbe da attivare, infatti, nel pieno rispetto delle vigenti norme e delle procedure codificate che obbligano a rapportarsi ripetutamente con un proprio advisor, da individuare con gara, oltre all’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti), con i Sindacati e con tutti gli attori del settore come ha già fatto questo Ente. Non solo, la Regione integra il Fondo Nazionale Trasporti con il proprio bilancio per consentire al sistema del TPL regionale un equilibrio fra domanda e offerta, una forte futura digitalizzazione e un migliore livello quanti-qualitativo di cui tutti i comuni usufruiranno. Non si comprende bene se il Comune, uscendo dal sistema regionale, intenda ancora usufruire dei vantaggi che questo offre.

4) Gestione decentrata: rischio perdita risorse del Fondo Nazionale Trasporti

Le risorse per la gestione dei servizi di TPL, come noto, provengono prevalentemente dal Fondo Nazionale Trasporti e la loro erogazione è condizionata dal rispetto di percentuali di efficienza ed efficacia da raggiungere (standard trasportistici), dettate dallo Stato, che sarebbe ancor più difficile da perseguire qualora si addivenisse ad un decentramento della gestione dei servizi di TPL. Questa Giunta sta ancora pagando a rate una penale di circa 6 milioni di euro comminata nell’anno 2016 proprio per queste ragioni. Ciò potrebbe comportare anche una riduzione delle risorse per il trasporto pubblico locale destinate all’Umbria, i cui effetti occorrerà valutare a carico di chi sarebbe corretto far ricadere.

5) Applicazione delle procedure previste dalla DGR 1295 del 07/12/2022

Con tale delibera sono stati approvati i criteri per la ripartizione della quota del Fondo Regionale Trasporti destinato ai servizi di TPL urbani per l’anno 2023 e seguenti. Se il Comune di Terni dovesse decidere di gestire in autonomia i propri servizi, potrebbe essere costretto a rimodulare al ribasso la quantità dei servizi offerti ai cittadini o, alternativamente, innalzare la propria quota di contribuzione per il servizio trovando risorse aggiuntive.

6) Servizio scollegato dal resto delle tratte regionali e intercomunali

Se il Comune di Terni intende fare una gara in modo autonomo, senza raccordarsi con il TPL regionale gestito in ambito provinciale, rischierebbe di fornire servizi scadenti in quanto non ci sarebbe la giusta sinergia tra corse urbane ed extraurbane, con la separazione di due diversi vincitori rispettivamente per i servizi minimi e per quelli aggiuntivi, portando ad una notevole confusione nei servizi urbani eserciti da due gestori diversi, peraltro con possibile duplicazione dei costi per tratte coperte dal doppio servizio.

7) Revoca della Delibera di adesione al protocollo d’intesa

L’amministrazione comunale di Terni forse dimentica che, in esito alla delibera di adesione al protocollo di intesa, è intervenuta già la firma dello stesso e pertanto si è definitivamente consolidata la manifestazione di volontà del Comune su cui necessariamente gli uffici regionali hanno fin qui fatto conto, decisione che fa sorgere diritti e doveri in capo allo stesso, per cui l’amministrazione comunale si espone alle penali ivi previste, al pagamento dei danni, con le conseguenze relative.

8) Parco del materiale rotabile

Gli autobus finanziati dalla Regione hanno un vincolo di destinazione a favore della stessa ed occorre valutare quali e quanti siano gli autobus che rimangono nella disponibilità del Comune. Pensa il Comune di iniziare un percorso di questa complessità disponendo solo di alcuni autobus finanziati direttamente dai fondi ministeriali allo stesso Comune?

9) Disposizioni della L.R. 37/98 e s.m.i.

Il Comune può fare una gara autonoma per i “servizi aggiuntivi” su cui ha una totale autonomia, ma la legge regionale 37 del 1998, art. 19-bis assegna esplicitamente all’Agenzia Unica per la Mobilità il compito di procedere alla effettuazione della gara regionale per i “servizi minimi” che poi sono la quasi totalità, finanziati questi dal Fondo Nazionale Trasporti tramite la Regione. Non solo, in seguito alle numerose interlocuzioni avvenute in questi mesi tra gli uffici tecnici comunali e l’Agenzia, sono stati raggiunti accordi sia in ordine agli investimenti in infrastrutture di ricarica sia in ordine alla tipologia e alla consistenza della flotta autobus che sarà posta a disposizione dei gestori una volta esperita la gara. Saltando questo percorso, sul Comune ricadono costi notevoli ed ulteriori da coprire.

Conclusioni. Se il Comune di Terni intende porre in essere quanto dichiarato dal vice sindaco in modo perentorio faccia ciò che crede. La Regione esprime chiaramente la propria contrarietà, in difesa degli interessi dei cittadini di Terni e di tutti gli altri comuni dell’Umbria. È però fondamentale che tutti siano consapevoli della situazione reale.

Riteniamo sia doveroso impostare l’azione politica ed i rapporti istituzionali su basi di correttezza, verità, trasparenza e rispetto, in una logica per quanto possibile di coesione regionale a vantaggio di tutti, perché la demagogia e il separatismo non ha mai portato fortuna ad alcuno. Il dialogo è l’unico metodo che porta risultati. Ho dato per questo la mia disponibilità, invitando il Sindaco ad una serie di confronti pubblici diretti e concreti sui problemi principali di Terni, gli stessi che abbiamo con gli altri Comuni, in un rapporto positivo e costruttivo perché la politica dei dispetti ha il respiro corto e le gambe cortissime.

Una prima risposta è giunta direttamente dal Sindaco che, in uno dei tanti video che diffonde sui social, si meraviglia sostanzialmente del fatto che l’Assessore Regionale ai Trasporti tratti una materia di diretta competenza Regionale. Esiste una Repubblica Italiana ed una Regione dell’Umbria con le proprie leggi da cui, piaccia o meno, nessuno può prescindere.

Prosegue inoltre il Sindaco con una serie di video lanciando al sottoscritto una minaccia, neanche troppo larvata, di andare a “guardare nei cassetti”, evidentemente quelli lasciati dal sottoscritto come Assessore della Giunta Latini, dal 2018 al 2019 nella certezza o nella speranza di trovare scheletri. Sono allibito da tali affermazioni totalmente fuori da quella “dignità e decoro” che l’art. 54 della Costituzione impone a tutti gli eletti ed invito il Sindaco a rovistare pure molto diligentemente in tutti i ripostigli perché forse non so con chi è abituato a confrontarsi, ma ribadisco che esistono ancora amministratori pubblici rigorosi ed onesti che non temono ricatti o minacce. Ritengo comunque doveroso che lo Stato, convinto come sono della sua esistenza, voglia garantire a chi svolge funzioni pubbliche con impegno e passione di non essere soggetti sistematicamente ad invettive, verbali e fisiche, garantendo ovviamente allo stesso sindaco la tutela della propria vita come abbiamo appreso dalle sue recenti dichiarazioni”.

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