Terni: il Comune ‘rompe’ sul trasporto pubblico locale

Mirino sull’adesione al protocollo dell’esecutivo Tesei e l’attivazione dell’Agenzia unica: «Sfrutteremo le norme per farci la nostra gara»

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L’adesione al protocollo d’intesa approvato dall’esecutivo Tesei il 18 gennaio 2023 e l’attivazione dell’Agenzia unica per la mobilità ed il trasporto pubblico locale. Il Comune di Terni decide di ‘rompere’ su questo fronte e di revocare la delibera di consiglio comunale dello scorso 29 marzo: l’atto è stato annunciato giovedì pomeriggio dal vicesindaco Riccardo Corridore. Di mezzo una questione politica – si segue il filone di scontro con l’assessore Enrico Melasecche – e tecnica.

IL PROTOCOLLO D’INTESA PER IL TPL UMBRO

Iapadre

Confronto e stop

Il tema è stato tirato in ballo giovedì pomeriggio a palazzo Spada. Coinvolto in prima battuta l’assessore Marco Iapadre: «In mattinata – l’esposizione del vicesindaco Riccardo Corridore – è stato in Regione ad una riunione per l’attivazione dell’Agenzia unica. Questa amministrazione l’11 settembre delibererà l’uscita dal servizio regionale, lo faremo da soli». La questione è molto complessa e tecnica perché di mezzo c’è un piano di bacino ed un piano dei trasporti. Perché si ‘rompe’ con palazzo Donini? «Il contratto è scaduto nel 2012, poi c’è stata la proroga contrattuale nel 2013 e nello stesso anno – la ricostruzione dell’avvocato – viene dichiarata l’emergenza con richiamo al regolamento UE. Si passa dal contratto di servizio all’atto d’obbligo con linee stabilite dalla Regione. Doveva essere bandita la gara nel giro di due anni e non è stato fatto».

Melasecche

«Nostra gara»

Si arriva al dunque: «Scadono i termini e si va in costante proroga in virtù di un contratto ultradecennale. Già nel 2016 questi uffici comunali esprimono dubbi sulla legittimità costituzionale ma nessuno impugna. Si proroga l’atto d’obbligo fino all’espletamento della gara con la legge 5/2016 e, ad oggi, la gara non è stata ancora bandita. Considerando tutto, si è in proroga da undici anni». Ed ecco la novità lanciata: «L’11 settembre revocheremo e sfrutteremo le norme possibili per farci la nostra gara. Ne abbiamo parlato con i dirigenti ed il direttore generale Carbone. Ci sono lacune in questo sistema e noi ne usciremo». Palla ai tecnici per una missione tutt’altro che semplice. Facile immaginare che a stretto giro arriverà la replica di Melasecche.

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