E’ questione di giorni – pochi comunque – o forse di ore: nel fascicolo contro ‘ignoti’ aperto dalla procura della Repubblica dopo la scomparsa di Sandro Bellini, il 53enne di Terni di cui non si hanno più notizie da mercoledì 18 maggio, potrebbe presto finire il nome di una persona. In queste ore gli inquirenti – la questione è seguita direttamente dal procuratore capo Alberto Liguori, oltre che dal sostituto Tullio Cicoria – stanno valutando gli elementi sin qui raccolti dai carabinieri di Terni. E la palla, ora, passa direttamente all’autorità giudiziaria a cui spetterà  la decisione sul da farsi.
SANDRO BELLINI, PARLA LA SORELLA
I riscontri Non è un mistero che, con il passare dei giorni, le indagini dei militari – Comando Compagnia e Nucleo investigativo – abbiano preso una direzione piuttosto precisa. Senza tralasciare alcun elemento, certo, ma con un’idea che ha finito per assumere una forma sempre più compiuta. Basata su testimonianze, riscontri, analisi e anche sulle risultanze – ritenute in questa fase essenziali – dei tabulati telefonici acquisiti dagli inquirenti. Elementi ‘di prova’ la cui valutazione è tuttora in corso – e anche giovedì pomeriggio si è tenuto un vertice in procura per fare il punto – e che potrebbe portare all’iscrizione nel registro degli indagati di una persona. Con tutte le conseguenze del caso, visto che l’ipotesi è – senza mezzi termini (VIDEO) – che qualcuno possa aver ucciso l’operaio 53enne.
SANDRO BELLINI: PARLANO I COLLEGHI
Il sangue Fra le tracce biologiche individuate dalla Scientifica nella sua auto, la Chevrolet Kalos trovata in fiamme mercoledì mattina in un bosco fra Marmore e Greccio, c’è anche del sangue umano: un ulteriore tassello che potrebbe rivelarsi ancora più importante se non appartenesse a Sandro Bellini, ma ad un’altra persona – uomo o donna che sia – la cui identificazione potrebbe non rivelarsi comunque semplice. E, anche in questo caso, l’elemento andrebbe inserito nel contesto delle relazioni intrattenute dall’uomo, senza escludere nulla ma senza neanche attribuire responsabilità in assenza di ulteriori elementi.
Ricerche no stop Dalle indagini si attendono una risposta in primis i familiari di Sandro Bellini, la cui speranza di ritrovarlo in vita ha ceduto via via il passo a quella di poter ritrovare il suo corpo. E giovedì le ricerche, a cui hanno partecipato i militari del ‘Centro carabinieri subacquei’ di Genova, sono andate avanti e hanno interessato tanto il fiume Velino, quanto – attraverso sopralluoghi – il lago di Piediluco. Un’estensione del raggio che era stata decisa nei giorni scorsi, nell’ambito della riunione convocata in prefettura.
