Terni, servizi più cari: ecco le nuove tariffe

Effetto-dissesto sui servizi a domanda diretta e ‘non essenziali’. Invariate le scuole. Stangata su sport, cultura, cimiteri e matrimoni

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La mannaia del dissesto di palazzo Spada, dopo l’introduzione della tassa di soggiorno, si abbatte inevitabilmente anche sui servizi comunali a chiamata individuale e non essenziali: tra i vari provvedimenti presi dal commissario straordinario c’è infatti anche la rideterminazione delle relative tariffe.

SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE – LE NUOVE TARIFFE

I numeri L’aumento sarà di circa il 25%, rispetto a quelle applicate nel 2017, per i servizi inerenti agli impianti sportivi, strutture per le attività culturali, mercati (quelli rionali e di Cesure e Campitello) e fiere, strutture circoscrizionali e sala consiliare. Sono quindi interessati dai rialzi, ad esempio, lo stadio Liberati (da 500 a 625 euro il costo di utilizzo per le manifestazioni calcistiche), e l’antistadio Taddei (da 41,80 a 53 euro le stesse manifestazioni in diurna), il ciclodromo Perona (prima gratuito e ora con tariffa oraria di 6,5 euro, 12 euro con illuminazione), i campi da gioco a 5 e a 7 (fino ad otto euro in più a seconda dell’orario e del giorno di affitto), il palatennistavolo (da 500 a 625 la tariffa giornaliera in occasione di gare e campionati), la palestra di via di Vittorio (da 400 a 500 euro sempre la tariffa giornaliera), le piscine coperte (+0,50 centesimi per gli ingressi singoli).

SERVIZI NON ESSENZIALI – LE NUOVE TARIFFE

La cultura In merito alle strutture culturali, gli aumenti riguardano tra le altre cose, anche palazzo Gazzoli, palazzo Primavera e la Bct: nel primo caso, ad esempio, la tariffa per l’utilizzo per mezza giornata o serale passerà da 420 a 525 nella sala blu, da 176 a 220 nella sala rossa. La tariffa giornaliera di palazzo Primavera – sempre a titolo di esempio – aumenterà invece da 571 a 720 euro. Affittare la sala videoconferenze della biblioteca costerà 125 euro al giorno (prima si pagava 100), 100 euro per mezza giornata (erano 80).

Cosa non cambia In merito ai servizi di asili nido, refezione e trasporto scolastico l’amministrazione ha invece ritenuto necessario il mantenimento delle tariffe esistenti pianificando, al tempo stesso, iniziative di razionalizzazione, verifica e controllo sul sistema delle esenzioni e delle agevolazioni per ottenere risparmi. Inalterate anche le rette delle strutture residenziali per minori, così come i servizi a domanda individuale legati alla Cascata delle Marmore, ma in quest’ultimo caso in quanto l’attuale percentuale delle tariffe già copre il 288% del costo del servizio. In linea generale, tra i provvedimenti conseguenti al dissesto, è stato stabilito il rispetto della percentuale di copertura del costo complessivo di gestione dei servizi a domanda individuale in misura non inferiore al 36%.

La ‘stangata’ riguarda anche i servizi non essenziali: dalle attività della biblioteca ai servizi cimiteriali, dal sistema museale alla celebrazione di matrimoni negli spazi comunali. Si va – ad esempio – dalle ‘semplici’ fotocopie A4 in Bct (da 6 a 25 centesimi ciascuna), ai costi per tumulazioni ed esumazioni che crescono fra il doppio e il triplo: basti pensare che l’inumazione senza frontalino passa da 270 a 650 euro. Raddoppiano i costi da sostenere per sposarsi nelle ‘case comunali’ come l’ex chiesa del Carmine e palazzo Spada. Se prima del dissesto le nozze in Passeggiata, nei prefestivi e festivi, costavano 200 euro, ora i cittadini dovranno ‘scucire’ ben 400 euro.

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