Terni, Sim infanzia: positivo un operatore

Una madre: «Il 14 settembre la comunicazione. La mia famiglia in quarantena poi i tamponi negativi. Forse si potevano stringere i tempi»

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Giorni di angoscia e poi, fortunatamente, la bella notizia: tamponi negativi per lei, il marito e soprattutto la figlia, in tenera età e seguita dal Sim infanzia di Terni. A raccontare la settimana ‘complicata’, appena trascorsa, è una donna ternana che lo scorso 14 settembre è stata contattata dal servizio di prevenzione della Usl Umbria 2 nel contesto dell’indagine epidemiologica appena scattata. Il motivo: un operatore del Sim infanzia di Terni, con cui la donna e la figlia avevano avuto contatti, neanche tanto diretti, il 7 settembre, era risultato poi positivo al coronavirus.

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La paura e il sospiro di sollievo

«Quando il 14 settembre ci hanno chiamati – racconta – eravamo fuori Terni e siamo subito corsi a casa per attuare l’isolamento previsto in questi casi. Un nuovo ‘incubo’ dopo i durissimi mesi del lockdown, ma questo era. Con l’operatore avevamo avuti contatti una settimana prima, non seguendo direttamemte mia figlia ma essendo presente nella stessa stanza in cui vengono svolte le attività. Devo dire che al Sim infanzia c’è assoluta precisione nell’applicare le misure previste. L’attesa all’esterno, l’ingresso uno per volta, l’utilizzo delle mascherine. Sono davvero impeccabili. Certo – osserva la donna – probabilmente se l’operatore ha fatto il tampone è perché già prima del 14 settembre erano emersi aspetti che facevano temere il contagio. E se in questi casi uno venisse avvertito prima, stringendo i tempi pur comprendendo le procedure, avremmo ridotto il rischio, da parte nostra e se fossimo stati positivi, di ulteriori contagi». Ora, con la tempistica descritta e i tamponi negativi, la famiglia può ‘rivedere la luce’: «Mi hanno detto che da mezzanotte potremo uscire di nuovo. Sembra un po’ una formalità, visto lo sviluppo della vicenda, ma rispetteremo pure questa. L’importante è che sia andata bene».

 

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