Una odissea, con un pacco bloccato all’interno di un macchinario in via Campofregoso – a Terni – da oltre venti giorni e la rabbia e la disperazione di colui che lo ha spedito – era destinato a Milano, dopo una vendita effettuata su Ebay – che non si capacita di come una cosa del genere sia potuta accadere e, soprattutto, di come nessuno riesca ad attivarsi concretamente per sbloccare la situazione paradossale. Protagonista, suo malgrado, della vicenda è un 52enne che vive a Stroncone.
L’idea che sembrava giusta
«Dopo aver effettuato una vendita sulla piattaforma digitale Ebay – racconta – mi sono attivato per spedire il materiale, destinato a Milano. Di solito utilizzo la modalità ‘poste delivery’ che è un servizio di Poste Italiane che consente di pagare via internet e quindi di stampare un codice a barre che, consegnato insieme al pacco presso l’ufficio postale, abbrevia di fatto tutta la procedura. Malauguratamente – prosegue – questa volta, era il 29 luglio, mi è venuto in mente di utilizzare uno dei due accettatori automatici del servizio, presenti in città, quello in via Campofregoso. Ciò anche per evitare, con l’emergenza Covid in corso, di raggiungere l’ufficio postale».
Il tempo passa ed emerge il problema
«Così sono andato presso il ‘poste locker’ vicino alla questura, ho validato il codice a barre e inserito il pacco all’interno dello sportello automatico. Sembrava tutto perfetto ed efficiente, compresa l’e-mail di conferma che mi è arrivata subito. E quindi mi attendevo una consegna rapida, in linea con i tempi del servizio. Il giorno dopo ho verificato la tracciatura del pacco che si trovava ancora in via Campofregoso: ho pensato che fosse normale, idem dopo 48 ore, anche se con qualche dubbio in più. Tre giorni dopo ho capito che c’era un problema, visto che il materiale non si era schiodato dal ‘locker’ in questione. E mi sono attivato».
Il paradosso
«Andando presso la sede centrale di Poste Italiane in via Bramante per sporgere reclamo – spiega il cittadino -, mi è stato spiegato che il servizio viene gestito da un’azienda polacc, la In Post, e che la manutenzione degli accettatori automatici è affidata a sua volta a terzi. Non ho trovato interlocutori in grado di risolvere un problema apparetemente banale, ma solo la possibilità di fare reclamo. Il punto è che dopo 20 e passa giorni, nulla di è sbloccato. Il pacco è ancora lì dentro: pare che la ditta delle manutenzioni non sia ancora operativa perché in ferie. Lì nei pressi del ‘locker’ ho pure incontrato un tecnico che stava cercando di mettere mano al sistema informatico e che mi ha spiegato di non riuscire a risolvere la problematica. In ogni caso, martedì sono andato alla polizia postale di Terni per un ultimo disperato tentativo, perché non mi pare normale che una spedizione resti bloccata dentro una ‘scatola’ per tutto questo tempo senza che nessuno si attivi o riesca ad aprirla. Il senso di impotenza è grande, sembra quasi che non ti si fili nessuno: io sto subendo un danno, al pari dell’acquirente, e questa vicenda mi sembra ridicola, demenziale. Basterebbe, forse, un cacciavite che nessuno però si prende la briga di impugnare per aprire quel dannato macchinario».