A un primo sguardo non è chiaro chi, fra l’automobilista sanzionato e il vigile urbano che ha elevato il verbale, abbia ragione. A deciderlo potrebbe essere il giudice di pace, se verrà interpellato sulla vicenda. Ma già il fatto che esista un dubbio, accompagnato dalla buonafede del cittadino che ha regolarmente pagato il ticket per la sosta, porta a pensare che la questione non sia destinata ad esaurirsi con il semplice pagamento della multa.
Sorpreso L’episodio verificatosi in questi giorni riguarda una parte del parcheggio antistante palazzo Spada, in piazza Ridolfi. Il cittadino ha lasciato l’auto all’interno di quelli che sembrano, a un primo sguardo, parcheggi a pagamento ‘blu’, poi ha pagato il tagliando e se n’è andato. Al ritorno, si è ritrovato con la multa sul parabrezza, ‘colpevole’ di aver parcheggiato all’interno degli spazi ‘bianchi’ riservati ai motocicli. Da qui la sorpresa, e per alcune ragioni precise.
Dubbi su dubbi Lì, nell’angolo di piazza Ridolfi dove la sanzione è stata elevata, le strisce blu sono decisamente scolorite, ma non meno di quelle bianche ‘a pettine’ che indicano le aree di sosta dei mezzi a due ruote. L’unico ‘chiarimento’, se così si può definire, arriva dalla segnaletica verticale – ergo un palo con tanto di segnale installato proprio all’angolo del marciapiede – che però non dice molto su quali di quegli stalli sbiaditi – e ‘mixati’ con le altre strisce blu – siano effettivamente riservati ai motocicli: quella a destra del palo? O quelli a sinistra? O forse su tutta l’area? Si resta, appunto, con il dubbio.
Tanti casi L’episodio offre l’opportunità di riflettere sulle decine di situazioni analoghe presenti in tutta la città , dove il dubbio regna sovrano anche fra i vigili urbani che, prima di mettersi a scrivere, ci pensano su più di una volta. I casi pratici riguardano strisce di colore giallo ormai sbiadite, prive di segnaletica verticale (saranno stati posti riservati a disabili? Oppure destinati al carico/scarico delle merci?), ma anche strisce cancellate e che dopo un po’ ‘riemergono’, confondendo automobilisti e pedoni. Forse sarebbe il caso di fare un po’ d’ordine e chiarezza, a vantaggio tanto di chi controlla quanto della gente. Non a parole, ma con la vernice giusta.