Si è concluso domenica 21 luglio presso l’Happy Village di Terni, l’open di padel e tennis organizzato in collaborazione con la concessionaria Mercedes Rossi per raccogliere fondi in favore dell’assocazione ‘Progetto Flavia per l’UGDH’. Sul lato sportivo sono stati rispettati i pronostici: nel tennis vittoria per le teste di serie numero 1 del torneo, Stefano Baldoni e Anna Tambelli; nel padel maschile, finale spettacolo tutta argentina e dopo tre ore e mezza di partita l’hanno spuntata Martin Andornino in coppia con Cristian Calneggia, nel femminile invece trionfo di Caterina Baldi e Giulia Dal Pozzo. Presenti alla premiazione Roberto Carraresi (presidente regionale FITP), Piergiorgi Di Lorenzi (presidente dell’associazione ‘Progetto Flavia UGDH’) Giuditta Filipponi ed Enrico Pernini (vice-presidente e presidente Happy Village).
Più di 200 gli atleti iscritti, 164 i match complessivi a cui il numeroso pubblico accorso ha potuto assistere. «Per il nostro staff – afferma Pernini – è stato sicuramente faticoso e difficile gestire due open di questa caratura in contemporanea ma ne è sicuramente valsa la pena, sia a livello sportivo, grazie al livello dei giocatori iscritti, e soprattutto per lo scopo del torneo che era quello di raccolta fondi. Vorrei ringraziare per questo la concessionaria Rossi, main sponsor, Telematica Italia, F.L. Immobiliare ed il presidente regionale della Fitp Umbria Roberto Carraresi per il supporto all’evento. Naturalmente un grande ringraziamento va a tutti gli iscritti all’evento ed al pubblico accorso che ha permesso di raccogliere un importante somma per l’associazione».
L’associazione ‘Progetto Flavia per l’UGDH’ sta finanziando un progetto di ricerca dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma dal costo totale di 196 mila euro dedicato alla ricerca di terapie mirate alla cura della malattia genetica rara denominata deficit di UGDH. Una prima piccola parte è già stata versata ma resta da finanziare la somma più importante, sia come importo (146 mila euro) che per i risultati a cui dovrebbe mirare, ovvero lo sviluppo di molecole capaci di incidere a livello neurologico sui soggetti affetti da questa patologia.