Terni, teatro Verdi: «Ecco le scelte»

L’assessore Corradi e i ‘paletti’ fissati: «Otto milioni per teatro opera lirica da 800 posti, fondazione Carit fortemente interessata, Regione disposta a dare più fondi. Doppia fase per il concorso». Nodo demolizione

Condividi questo articolo su

di S.F.

Sandro Corradi in commissione

«Tetto massimo di poco inferiore ai 9 milioni di euro. Forte interesse dalla fondazione Carit per un importante contributo, aumento delle risorse da parte della Regione e più fondi anche da parte nostra». ‘Rinascita’ del teatro Verdi di Terni, tempo di tracciare una linea e fare il punto della situazione per Sandro Corradi: l’assessore ai lavori pubblici ha annunciato in I° commissione i famosi ‘paletti’ da fissare per il concorso di progettazione. Costi, realizzazione, strutturazione dell’iter, numeri e metrature: terminate le ‘consultazioni’ con ordini nazionali, enti ed associazioni locali e regionali, l’amministrazione comunale si prepara ad accelerare per la variante urbanistica e la bozza del bando. Step programmati per novembre.

L’ASSESSORE CORRADI A SETTEMBRE: «REGIONE CI CONCEDA PIÙ SOLDI. ECCO PERCHÉ HO INTERROTTO VECCHIO PERCORSO»

Luigi Carlini, presidente della fondazione Carit

Cash e interessi Solo a parole e in via informale, per ora, ma in prima battuta Corradi annuncia che il problema legato al finanziamento per rimettere in sesto il teatro va verso la risoluzione positiva: «Il costo sarà di 10 mila euro a posto, abbiamo stabilito nei vari colloqui che la misura giusta è di 800 – l’assessore ha fatto presente che solo Visioninmusica ne ha proposti di più per il tipo di manifestazioni che producono – e quindi si parla di 8 milioni. Posso confermare che il milione e mezzo della Regione è confermato, ne ho discusso con l’assessore Giuseppe Chianella, e oltretutto sono interessati ad aumentare i fondi. Stesso discorso per la fondazione Carit, in gioco c’è un contributo rilevante da parte loro. Tuttavia ciò non significa che il Comune non debba aggiungere qualcosa di suo, magari sarebbe corretto mettere sul piatto – ipotizza – 2,5 milioni». Vale a dire quasi il doppio rispetto a ciò che è previsto al momento. In apertura il 52enne ingegnere ha ricordato la motivazione principale – sicurezza sismica, con restauro conservativo precedente che avrebbe dato una ‘vita utile’ di due anni – per la quale è stato interrotto il vecchio percorso.

Giuseppe Cappochin , numero uno del Cnapp (architetto.info)

Le fasi per la scelta Idee più chiare anche su questo aspetto. L’assessore, dopo i vari tête-à-tête – in particolar modo con il consiglio nazionale degli architetti e quello degli ingegneri, daranno il patrocinio tecnico e «forse qualcosa a livello economico» – delle scorse settimane, dà il via libera al concorso di progettazione «in due fasi con studio di fattibilità e successiva presentazione del progetto preliminare». Quanti? «Saranno in cinque ad arrivare a questa fase, con rimborso spese per tutti. Dobbiamo quantificarlo». Tutto ciò, ha aggiunto, dopo «aver parlato almeno con una decina di associazioni ed enti».

Sandro Corradi

Teatro per opera lirica: «Buca orchesta da 250 metri quadri» Si passa a numeri e deludicazioni sugli aspetti tecnici del Verdi – se fila tutto liscio – che sarà: «Abbiamo optato per un teatro da opera lirica perché è il più versatile. Spazio dunque alla torre scenica, a una buca per l’orchestra da 60 posti e 250 metri quadrati con possibilità di chiusura non elettromeccanica. Il Briccialdi vorrebbe una sala prova da 200 metri quadri con accesso indipendente. Prevista la conservazione della parte storica rimasta in piedi, il pronao e una parte del foyer. Poi via scorrendo camerini e cameroni. I costi in meno sono legati alle apparecchiature, mi hanno detto che ognuno si porta le loro. Ok il sistema delle ‘americane’».

Armando Zambrano, presidente del Cni (foto edilportale.com)

Il nodo e il doppio step di novembre Corradi a questo punto è tornato su un tema che lo preoccupa in particolar modo e di cui già aveva parlato nell’incontro di settembre: «Ciò che fa ‘ballare’ un po’ il costo è la demolizione, ma l’intenzione è di arrivare a un tetto per il bando di massimo 9 milioni, o comunque poco meno per avere margine». A stretto giro il Comune – entro novembre, ha specificato l’assessore – vuole procedere con «la nuova variante urbanistica per definire il volume sul quale andremo ad agire e l’invio della bozza di bando ai consigli nazionali di architetti ed ingegneri, come da prassi in questi casi».

Il Verdi

Il plauso: «Stop polemiche» Immediato il commento di Enrico Melasecche (IlT): «Tutto ciò sconvolge anni di lavoro e di azioni fatte, ma è razionale. Occorre capire innanzitutto di chi è la colpa se si è arrivati a questo. L’ex assessore Stefano Bucari aveva detto niente fondazione Carit e ora Corradi ci dice un’altra cosa». Segue Franco Todini (‘Il Cammello’): «Finalmente un assessore che ci presenta una riprogettazione figlia di una visione definita. Ora stop polemiche. Segnalo solo una questione: il concorso in due fasi fa aumentare i costi». Infine Silvano Ricci di Sinistra per Terni: «Ben felice che il Comune abbia intenzione di aumentare il budget». A parole si procede, non resta che attendere i fatti. 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli