Terni, ticket unico Cascata – Carsulae – musei in arrivo

Discussione in II° commissione consiliare su Caos, gestione e cultura: si punta a gennaio 2021 per la novità. Schermaglie su linee culturali e Telamone

Condividi questo articolo su

di S.F.

Il tema è noto e già trattato più volte nel corso degli anni. Come portare i turisti nel centro e magari evitare la classica ‘toccata e fuga’ alla cascata delle Marmore? Cosa offrire ai visitatori e come invogliarli a scendere in città per un ‘tour’ più ampio del territorio? Per ora è in arrivo un tentativo: un biglietto unico riservato a turisti non residenti per consentirgli di vedere anche Carsulae ed i due musei civici al Caos. Proprio sul Centro arti opificio Siri si è concentrata la discussione – in estate il dibattito ha riguardato l’input sulla possibilità di un cambio nome – di lunedì pomeriggio in II° commissione consiliare.

«CAMBIARE IL NOME DEL CAOS»

Carsulae

Il ticket unico

Il confronto è nato sulla base dell’atto di indirizzo – di luglio, coinvolti anche il Gruppo Misto e la Lega – del consigliere di Terni Civica Michele Rossi sulla nuova gestione del sistema museale, espositivo e teatrale ternano a cura de Le Macchine Celibi (otto anni la durata dell’appalto) di Bologna: il vicesindaco e assessore alla cultura Andrea Giuli è stato sollecitato su diversi argomenti (le mostre di arte contemporanea, la necessità di negoziare il programma con il concessionario, il reale effetto del Telamone a livello di numeri turistici, gli ingressi e le intenzioni per l’immediato futuro), con ‘schermaglie’ dialettiche tra Paolo Cicchini (Lega) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico), con tanto di citazioni . Dopo un breve riepilogo dei primi mesi di attività del team emiliano («partenza farraginosa, ora si sta ingranando», Giuli ha parlato di ciò che si vuole fare: «Lavoriamo – ha esposto – al riallestimento della parte moderna del museo De Felice, ci sono tante opere nei magazzini non valorizzate. Con i fondi di agenda urbana stiamo progettando una sala immersiva di realtà virtuale – riguarda la pala di Piermatteo d’Amelia al De Felice, da allestire nella sala attigua alla pala stessa – per il supporto multimediale e immaginiamo un’associazione – o circolo – ‘amici del museo De Felice’ per il coinvolgimento di collezionisti locali. Per il gradimento degli utenti si sta concludendo lo stage universitario di un laureando de La Sapienza: sta saggiando la soddisfazione e l’orientamento delle persone, sarà reso pubblico». Per il 2021 prevista una novità: «Da gennaio un biglietto unico – destinato ai non residenti nel territorio comunale – per cascata, carsulae e musei con l’obiettivo di  ‘spalmare’ in città la massa dei turisti della cascata e coloro che vanno a Carsulae. Stiamo impostando una serie di cose piccole e grandi: con un po’ di fortuna si possono produrre risultati interessanti».

L’AGGIUDICAZIONE A LE MACCHINE CELIBI

Lo scambio politico sull’atto

Gentiletti in risposta ha tirato in ballo anche altro: «Biglietto unico? Il fatto positivo sarebbe trovare un modo per far sì che i turisti della cascata visitino anche i musei cittadini. Altrimenti è un escamotage che falserebbe gli ingressi perché a quel punto non sarebbero effettivi: la necessità è far confluire i visitatori sulle realtà del territorio». Un cenno anche sull’atto di Rossi: «Non vorrei che sfociassimo nel dirigismo culturale. Il Comune vuole impartire ai privati le linee culturali da seguire?». Poi scatta la provocazione sul voto odierno: «Questo atto di indirizzo – passerà con cinque voti favorevoli e tre contrari, quest’ultimi di Francesco Filipponi del Pd, Comunardo Tobia del M5S e Valdimiro Orsini di UpT – non serve a nulla se non a sconfessare l’operato dell’assessore Giuli, è di sfiducia politica. Il Telamone non ha avuto successo». In soccorso di Giuli – «apprezzo la sottile perfidia di Gentiletti», il commento sull’avvocato – arrivano Doriana Musacchi del Misto e Rita Pepegna (ha annunciato il ritorno alle commissioni in presenza dal 20 settembre in avanti) di FdI: «Non è per sfiduciare, ma per stimolare. Un dialogo per capire quali siano i mezzi e le strade migliori da perseguire». Anche Rossi, chiamato in causa, ha voluto replicare all’esposizione di Gentiletti: «Veniamo da gestioni passate dove il Caos era considerato come qualcosa di poco vissuto dalla città. Ora vogliamo che la nuova gestione sia un luogo sentito dalla cittadinanza andando a rispondere a tutti i gusti – arriverà il ‘richiamo’ di Cicchini sul termine – culturali che la città ha. Ai privati non si vuole imporre nulla, c’è solo da rispettare il capitolato di gara. E non c’è nessuna sfiducia: si chiede all’assessore di continuare nella strada presa che porterà a fare del polo museale ternano quel luogo di tutti che mai fino ad oggi è stato».

Telamone: selfie, visite e promozione

Un altro argomento – rimanendo in tema Caos – trattato è il Telamone: «Uno studio è stato fatto? Per capire se al di là dei selfie iniziali – ha aggiunto Gentiletti – c’è stato un incremento di visite». Giuli in merito ha risposto parlando «di una fiammata iniziale di curiosi, ora sto aspettando i dati di luglio e agosto degli ingressi complessivi ai due musei civici». Per Rossi – colui che ha spinto di più per riportarlo in città – invece «ci si aspetta di più, c’è bisogno di farlo conoscere. Non si può chiedere quanti visitatori ha portato se nessuno si è ancora impegnato in una serie promozione del bene. Deve necessariamente partire un’opera di valorizzazione di questo importante bene che dovrà passare attraverso iniziative di promozione, studio e approfondimento del suo valore. Ho sempre pensato inoltre che il Telamone di Terni potesse diventare icona grafica – logo da riprodurre accanto alla denominazione che dedica il nostro museo archeologico a Claudia Giontella al fine di identificare e caratterizzare ancora di più il museo. Un brand con il Telamone da usare in ogni comunicazione del museo stesso. Nei prossimi giorni cercherò di capire la fattibilità di questa idea, concessione dei diritti di immagine del bene, e se possibile proporrò un atto consigliare».  A proposito di numeri: nella sezione Open Data del Comune l’ultimo aggiornamento per il sistema museale e teatrale è fermo al luglio 2019. Magari è il caso di metterci mano.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli