Terni: tutte le piscine off limits per i diversamente abili. «Noi discriminati»

La denuncia di Patricia Turilli, madre di una 17enne in sedia a rotelle. «Ignorati da tutti, serve intervenire»

Condividi questo articolo su

Anche loro avrebbero diritto ad un bagno in piscina per un po’ di svago e sollievo, sopratutto in questa caldissima e ‘difficile’ estate 2022. Senza dimenticare gli effetti terapeutici del nuoto, anche in inverno. Invece a Terni tutte le vasche sono off limits per le persone diversamente abili, a causa di barriere architettoniche che, di conseguenza, rendono impraticabili le strutture anche alle loro famiglie. La denuncia arriva da Patricia Turilli dell’associazione Un Volo per Anna, mamma di una diciassettenne affetta da sindrome di Rett, disabile gravissima costretta su una sedia a rotelle.

Patricia Turilli

La questione

Il problema si protrae da anni ed è stato già segnalato più volte alle istituzioni, ma al momento è senza uno straccio di soluzione. «Sono almeno tre anni che scrivo, ma finora sono stata completamente ignorata da tutti» racconta Turilli. Le ultime lettere in ordine di tempo sono partite questa settimana via pec, una in direzione del Comune e l’altra della Provincia. A palazzo Spada è stata nuovamente segnalata «l’assenza di sollevatori per immersione in vasca ad eccetto della piscina Clt», oltre che «l’assenza di spogliatoi accessibili». «Ma al Clt – spiega Turilli – mezza giornata di ingresso costa 9,5 euro e considerando che per accompagnare mia figlia servono almeno due persone, si spendono quasi 50 euro al giorno. Inoltre dopo un’ora dobbiamo andarcene, perchè gli spogliatoi non sono accessibili. E così tutta l’estate ce la stiamo passando al caldo a casa».

Discriminazione

Alla presidente della Provincia Laura Pernazza, Turilli ha scritto a proposito della ristrutturazione della Piscina di viale Trieste, di cui l’ente è proprietario, nata tra l’altro negli anni ’80 ( la vasca più piccola) come piscina terapeutica. L’invito, visto il cantiere in corso, è di «eliminare le barriere esistenti, rendendo la piscina utilizzabile a tutti». Pure in questo caso il problema è rappresentato dalla mancanza di un sollevatore per entrare in vasca, ormai vecchio, e di uno spogliatoio idoneo. «Per anni siamo rimaste discriminate e, nonostante le richieste, non abbiamo mai potuto frequentare la piscina» sottolinea Turilli, che anche lo scorso inverno ha dovuto rinunciare ad iscrivere la figlia ai corsi di nuoto. La speranza è che da settembre le cose possano finalmente cambiare, per lei e per tutti i diversamente abili ternani che rivendicano soltanto quanto dovrebbe garantire loro un Paese civile.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli