Terni, via Ippocrate: «Vogliamo sicurezza»

Una petizione popolare chiede interventi immediati per risolvere una serie di criticità che vengono considerate gravi

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di Silvano Castelletti
portavoce del comitato di via Ippocrate

Gli abitanti di via Ippocrate e delle vie adiecenti sono firmatari – 320 le firme raccolte – di una petizione per la messa in sicurezza della viabilità della suddetta via.

LA PETIZIONE

Terni via Ippocrate

Le erbacce

Via Ippocrate è una strada che è posizionata nella parte sud della città e convoglia il traffico di tutta la zona circostante; Miranda, Larviano, Vocabolo Predaro, vocabolo Piefossato, Colli di Valenza, strada di Perticara, oltre a tutte le abitazioni posizionate lungo la via stessa, circa 3500 abitanti.

Purtroppo via Ippocrate per la sua morfologia geologica del territorio posizionata in una valle con la presenza di un fosso di raccolta delle acque piovane provenienti dal monte di miranda e colli limitrofi, per questo non c’è la possibilità di avere una strada come tutti gli altri quartieri di Terni, con un marciapiede ed una pista ciclabile.

Il canale

Il canale

Il perché è la posizione del canale che è posizionato a ridosso della via. Oggi questa strada con queste caratteristiche (non è mai stata adeguata alle esigenze di traffico e servizi che man mano sono aumentate nel corso degli anni, rimanendo inalterata come 50/60 anni fa) è rimasta insufficiente per la gran mole di traffico che oggi vi circola, con l’aumento delle numerose abitazioni, dove le amministrazione comunale continua a dare licenze edilizie, con l’aumento esponenziale della popolazione residente, oltre ai molteplici mezzi che ogni famiglia possiede ed usa per le proprie necessità. Una soluzione potrebbe arrivare dalla chiusura del fosso sopracitato, questo porrebbe spazio alla viabilità e tutti i servizi necessari per adeguare il nostro quartiere al resto della città, opzione contrastata dagli operatori che a loro dire non può essere chiuso, ma sarà vero?

Gli attraversamenti

Gli attraversamenti

Chiunque può percorrere con un’auto questa via rendendosi conto delle pericolosità che si affrontano per le numerose inserzioni stradali a raso private e pubbliche che si immettono in questa strada, strettoie, ostacoli tipo: pali della luce, piante, muretti di recinzioni, secchi della spazzatura, guard rail. In questa via ci sono oltre trenta ponti che attraversano il fosso in poco più di un chilometro, ci sono ponti di ogni genere, di ogni dimensione ed altezza, vecchi dei casali di un tempo, nuovi di abitazioni di recente costruzione. In un punto della via il canale viene chiuso per oltre cinquanta metri, per di cambio di direzione nel lato opposto della strada. Facendo un conto, con più di trenta ponti, per una media di tre metri e mezzo per ognuno, oltre la canalizzazione per l’attraversamento stradale, questo torrente è quasi coperto per 200 metri, su un percorso di un chilometro. Oltre a tutto questo c’è una manutenzione precaria, normalmente la parte non cementata è coperto di arbusti, erbacce e immondizia di ogni genere, contribuendo allo stato di degrado ed abbandono in cui viene lasciato tutto il quartiere.

Il degrado

Il degrado

Vorrei precisare che in questo canale non scorre acqua sorgiva, ma è soltanto di raccolta quando piove, altrimenti rimane asciutto, anche quando piove con forte intensità non trasporta più di qualche centimetro di acqua, anche per le pendenze contrarie della strada non avendo tombini di raccolta che fanno fluire l’acqua piovana nel torrente. Ora non c’è bisogno di avere delle lauree per capire che in caso di un forti piogge o calamità, che si dovessero verificare nella nostra zona con eventuali trascinamenti di detriti dalle montagne riversandosi nel torrente, sarà il primo ponte a monte ad essere ostruito, e non gli altri ventinove a valle.

Sono oltre cinquanta anni che vivo in questa zona e non ho mai visto questo torrente con una quantità d’acqua piovana che possa far pensare ad una tracimazione e mettere in pericolo i residenti, invece la viabilità mantenuta in queste condizioni si, ci mette in pericolo costantemente ogni giorno, anche soltanto per buttare la spazzatura.

Terni via IppocrateAltro disagio per gli abitanti che usano il sevizio di trasporto pubblico, è l’inesistenza di spazi attrezzati per le fermate degli autobus, non esistono pensiline e spazzi di sicurezza dove le persone possono fruire di questo servizio.
Non ci sono parcheggi, abbiamo una chiesa, per 3500 abitanti, una chiesa notevole, di recente costruzione, ma non ci sono spazzi destinati alle auto per le persone che vogliono assistere alle funzioni liturgiche. I residenti che vivono nelle vicinanze subiscono il parcheggio selvaggio ogni domenica o ad ogni evento di cui la chiesa e addetta a dispensare alla collettività, amplificando notevolmente il disagio della viabilità, in un punto già fortemente compromesso sia per la scarsa larghezza della via, ma anche per l’incrocio esistente con la strada del Borghetto e la via adiacente che sale nella collina costeggiando la chiesa. Ad aggravare la situazione di viabilità aumentando il traffico locale, si aggiunge anche un importante centro diagnostico e riabilitativo situato di fronte a Santa Maria della Pace, dove ogni giorno decine di persone usano i servizi di screening e riabilitativi.

Nelle stesse condizioni è la scuola elementare, ci sono soltanto 4/5 parcheggi all’esterno, ma in parte occupati dai cassonetti della spazzatura. Nelle vicinanze della scuola per proteggere i bambini che vanno a piedi, è stato costruito una specie di passaggio pedonale con dei paletti posticci sul ciglio della strada restringendo la carreggiata dove le auto passano a senso unico alternato per il poco spazio lasciato al traffico.

Terni via IppocrateAbbiamo un asilo fatiscente, cinquant’anni fa ci sono andato anche io, quando ancora veniva usata come scuola elementare, ed era già allora decrepita. Ci sono state promesse da parte di alcuni esponenti politici, che promettevano un piano per costruire una nuova scuola materna (dato che quella esistente non può essere ristrutturata) nella zona della piazza di valenza con parcheggi ed infrastrutture dedicate a tale scopo (vedi articolo del 31 luglio 2013 di Umbria 24), ma è stato soltanto uno spot elettorale, visto le imminenti elezioni tenutesi il 25 maggio 2014, poi non si è saputo più nulla di quel progetto.

Altri pericoli che vengono evidenziati dai firmatari di questa petizione sono gli ostacoli sul ciglio della strada, all’altezza del complesso residenziale il Prato, c’è una grande pianta posizionata in prossimità del ciglio della strada, ci sono ancora pali che sostengono cavi volanti elettrici, che potrebbero essere interrati come in tutte le altre parti della città, togliendo questi ostacoli pericolosi, inutili ed antiestetici. Carenza di illuminazione notturna, con pochi punti luce ed in parte inesistenti. Un pericolo grave è lo stato del manto stradale, talmente degradato con buche e dissesti di ogni genere in special modo per chi la percorre in moto o in bici.

Terni via IppocrateLa carenza di monitoraggio sulla velocità delle auto che transitano e di pattugliamento di questa via da parte di polizia municipale, carabinieri, e polizia stradale, porta al non rispetto delle velocita, aumentando notevolmente il rischio per i pedoni, ma anche per tutto il traffico locale. Quello che auspichiamo noi residenti di questo quartiere è di poter un giorno raggiungere il centro commerciale, oppure il parco di viale Trento a piedi o in bici, o semplicemente fare una passeggiata senza rischiare la vita.

Perché questo possa diventar possibile c’è bisogno di un intervento decisivo da parte dell’amministrazione comunale, c’è bisogno di un progetto serio, che modifichi completamente la viabilità di cui sopra ho elencato i numerosi pericoli e disaggi che questo quartiere vive, ora fortemente accentuata dall’aumento notevole della popolazione residente.
Se realmente il comune prendesse in considerazione di voler risolvere il problema, si potrebbero trovare risorse messe a disposizione della Comunità Europea per la circolazione alternativa, piste ciclabili e progetti di viabilità.

Uno dei tanti a cui si potrebbe aderire è il InterBike che è stato cofinanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale (Feres)  oppure con progetto deliberato dal consiglio dei ministri europeo per futuri finanziamenti per tale scopo; Horizon 2020. Ma anche la legge di stabilità del governo Renzi indica prioritario un investimento per questo tipo di viabilità alternativa alle auto, riporto articolo dal “Sole 24ore” del 9 ottobre 2015: il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha illustrato i lavori in corso in Italia su questo fronte. Il ministro pensa a un fondo per realizzare piste ciclabili in tutta Italia da introdurre nella legge di stabilità. Il fondo servirà anche a finanziare il Grab, il «Grande raccordo anulare delle biciclette» che dovrebbe collegare i quartieri di Roma con 40 chilometri di piste ciclabili. «Per un piano nazionale – ha spiegato il ministro – occorre avere le stesse attenzioni che si ebbero negli anni ’50 per le auto. Rendere più sicure le strade, dedicare infrastrutture specifiche e aree sosta alle bici, per realizzare servizi dedicati e di interscambio con altri mezzi di trasporto. Oltre alle infrastrutture urbane stiamo lavorando per sostenere una rete ciclabile nazionale per una mobilità cicloturistica. Un piano a cui va unito il nuovo Codice della strada, in approvazione, volto a garantire più sicurezza, oltre al sostegno agli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro: misure a cui il Governo dà il proprio contributo».

Forse serve soltanto la volontà il buon senso e professionalità da parte delle istituzioni locali per risolvere il nostro disagio e non farci sentire cittadini di serie B.

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