Terni, vigili del fuoco: «Utilizzare le risorse»

Marco Malatesta (Cgil): «Nessun seguito concreto alla convenzione rinnovata con la Regione Umbria per far fronte alla diffusione degli imenotteri aculeati»

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Una convenzione con i vigili del fuoco per far fronte alla diffusione degli imenotteri – api, vespe, calabroni ecc. – aculeati. E’ stata rinnovata lo scorso mese di luglio dalla Regione Umbria, ma il coordinatore provinciale Cgil dei vigili del fuoco di Terni, Marco Malatesta, denuncia più di qualche problema.

Marco Malatesta

Marco Malatesta

La convenzione L’accordo rinnovato, spiega Malatesta, è «un protocollo importante che, con un costo modesto, produce un servizio per l’intera regione dal mese di giugno a ottobre e ha inoltre il pregio di ottimizzare le risorse della pubblica amministrazione. Le convenzioni sono un segno di modernità e di capacità di collaborazione tra enti pubblici, indispensabili per contenere i costi della pubblica amministrazione, producendo al contempo un miglioramento del servizio per i cittadini». Ma c’è qualcosa che non va.

Risorse e personale «Tutto fatto? Secondo noi – prosegue Malatesta – nel caso del comando di Terni proprio no, in quanto le risorse a disposizione non sono ancora state utilizzate, malgrado che, per ben due volte, la prima alla fine del mese di luglio e la seconda il 2 di agosto, sia stata sollecitato l’attivazione delle squadre da parte delle organizzazioni sindacali. In questa situazione il personale ordinariamente presente, ben al di sotto non soltanto della pianta organica, ma addirittura dei minimi previsti dal comando stesso, non riesce a fare fronte a tutte le richieste della popolazione che, pertanto, potrebbe avere un servizio molto più rapido, mentre per una decisione, secondo noi molto discutibile, è costretta ad aspettare».

Fatti concreti Il comando di Terni, aggiunge Malatesta, il 25 luglio «ha deciso di attivare la squadra specifica il 16 di agosto, senza tenere conto dell’aumentare nel frattempo delle richieste dei cittadini, dimostra tutta la difficoltà di trasformare una buona iniziativa in fatti concreti, mentre, il personale operativo, malgrado le difficoltà, ha sopperito per quanto possibile alle carenze, dando priorità innanzitutto, ai casi di soccorso tecnico urgente e, per quanto possibile, a tutte le altre richieste. La nostra non è una rivendicazione di parte, ma la volontà di poter svolgere al meglio il servizio di soccorso, sempre più richiesto dai cittadini».

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