Terni: «Volontari snobbati dal Comune»

Due associazioni ambientaliste accusano: «L’impegno e la disponibilità vengono ignorate»

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«L’impegno delle associazioni c’è. La disponibilità pure». Ma sembra non bastare «nella città impegnata ad agguantare l’ambito titolo di capitale italiana della cultura». L’attacco arriva dal vice presidente di Italia Nostra Terni, Giuseppe Cassio e dalla presidente dell’associazione Garden Club Terni, Laura Chiari Bartolocci, secondo i quali «va ricordato che per raggiungere tali obiettivi è basilare partire dalla valorizzazione delle proprie radici e quindi della propria identità. Ed è anche per questo che s’intende dare un sostegno forte e proficuo alla valorizzazione di un bene culturale fortemente simbolico come quello del Thyrus che invece giace da troppi anni nel completo abbandono».

Il Thyrus Cassio e Bartolocci accusano: «Nonostante gli sforzi profusi da Italia Nostra per avviare un procedimento di valorizzazione della scultura e della fontana che la circonda, con tanto di individuazione e coinvolgimento mecenatizio di Asm quale soggetto attuatore di un nuovo impianto idrico e di illuminazione artistica della stessa fontana, non c’è stato nessun passo in avanti. Colpa della burocrazia o dell’immobilismo? Sta di fatto che, vista la situazione di degrado dell’isolotto che fa da scenario al monumento, l’associazione Garden Club, ha accolto con entusiasmo l’invito dell’assessorato alla cultura di adottare l’isolotto che circonda il Thyrus ed ha formulato la propria candidatura a titolo gratuito e continuativo».

«Nessuna risposta» Il fatto è, però, che «a distanza di sette mesi circa, nessun cenno di risposta abbia fatto seguito a quella missiva, con la quale si chiedeva all’amministrazione di metterla in condizione di poter operare su tale bene attraverso specifici accordi. E così il misterioso simbolo della città nel suo contesto altamente evocativo, appare e scompare nell’abbandono. Un luogo del cuore per tanti ternani che attendono solo che i giardini di Lungonera, partendo proprio dal Thyrus, siano riqualificati con opportuni progetti tesi a valorizzare l’aspetto e le essenze esistenti come invece è avvenuto in altri parchi a cominciare da Cardeto interessato da opere a dir poco discutibili».

L’amministrazione pubblica, è l’invito che arriva dalle due associazioni, «si interessi hic et nunc della fontana del Thyrus, riprenda in mano il progetto di valorizzazione della stessa, coinvolga i soggetti che attendono solo un’opera di coordinamento, si avvii il restauro della scultura quattrocentesca già appaltato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e contestualmente si metta in condizione il soggetto mecenate di poter rinnovare l’impianto idraulico e sistemare la nuova illuminazione artistica della fontana. Si recuperino infine le risorse per mettere in opera i lavori di manutenzione della vasca, anche attraverso l’individuazione di un ulteriore sponsor, e della recinzione circostante (unici oneri a carico della proprietà). Un piccolo gesto di civiltà che vale molto, perché in ballo c’è l’identità di una comunità – dalle associazioni ai singoli cittadini – che chiede di essere ascoltata e messa nelle condizioni di collaborare fattivamente per il bene comune».

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