Sisma, ricostruzione: «Basta aspettare»

Assemblea a Norcia con Cgil, Cisl, Uil, sindaco Alemanno e Federalberghi: «Il patrimonio dei comuni colpiti va recuperato e valorizzato. Non possiamo più attendere»

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«Nei quindici comuni umbri colpiti dal sisma esistono 15 musei, 12 biblioteche, 368 esercizi ricettivi e 8920 posti letto. Un patrimonio che deve essere assolutamente recuperato e valorizzato per dare slancio alla rinascita del territorio. Non possiamo più aspettare e siamo pronti, in mancanza di risposte soddisfacenti, a farci carico della protesta che i territori terremotati inevitabilmente dovranno mettere in campo per costruire un futuro per il territorio e fermare lo spopolamento. Perché se l’Umbria non vince questa sfida non avrà prospettive nella sua interezza». Terremoto e ‘palude’ ricostruzione, ad alzare la voce sono Cgil, Cisl e Uil: lo hanno fatto sabato mattina in occasione dell’assemblea pubblica di Norcia alla presenza del sindaco Nicola Alemanno. L’obiettivo è la costituzione di una ‘una cabina di regia’, tra istituzioni, ai vari livelli, e parti sociali, per «tenere insieme le tre priorità, ovvero servizi, cioè scuole, strade e sanità, attività produttive e ricostruzione degli edifici».

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L’assemblea e la preoccupazione

All’evento – ascolto, proposta e protesa le parole chiave dell’iniziativa – hanno partecipato oltre cento persone per un confronto con il comitato ‘Norcia rinasce’, l’ufficio speciale per la ricostruzione, Federalberghi ed i cittadini. Focus sulla preoccupazione per gli «enormi ritardi accumulati», definiti «inaccettabili» da Cgil, Cisl e Uil. I sindacati hanno stigmatizzato le «continue contraddizioni da parte del governo e del commissario alla ricostruzione, oltre che l’assurda mancanza in Italia – paese ad altissimo rischio sismico – di una legge quadro per le ricostruzioni post-terremoto».

Il blocco

Tra le questioni più rilevanti anche la situazione dell’ufficio speciale per la ricostruzione di Foligno, sotto organico e «in grado attualmente di smaltire circa 700 pratiche all’anno. Questo significa che occorreranno circa 13 anni per lavorare le quasi 10mila pratiche istruite. Siamo come bloccati in una palude e solo tutti insieme potremo riuscire a tirarci fuori», è stato ribadito durante l’assemblea. C’è inoltre preoccupazione in merito «alle ipotesi di superamento di strumenti e normative che i sindacati considerano fondamentali per la legalità e la sicurezza sul lavoro, come il Durc per congruità».

Nicola Alemanno, sindaco di Norcia

Il sindaco: «Crediamo nel territorio»

Alemanno nel suo intervento ha rimarcato il fatto che «in questi mesi abbiamo scelto di non protestare, sarebbe stato facile, quanto piuttosto di far sentire con forza e tutta le energie possibili la nostra voce nei tavoli istituzionali per cercare di portare a casa risultati concreti. Ci siamo trovati a dover fare i conti con una mole ingente di norme, non conosciute in precedenza, di cui noi ne siamo stati i primi interpreti e talvolta ‘scontarne le conseguenze’ per le nostre interpretazioni, cercando però di ottenere risultati nel rispetto del quadro normativo disponibile. C’è bisogno di un testo unico per le emergenze, l’ho proposto al governo il 5 novembre del 2016 quando sono stati chiamati tutti i sindaci del cratere. C’è tanta strada da fare ma crediamo in questo territorio, per questo lavoriamo tutti i giorni per ricostruire la nostra città e far sì che essa diventi anche un luogo in cui non si debba più avere paura di un terremoto».

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