Terremoto, gli hotel: «Primi soldi arrivati»

Perugia, dal 31 marzo tutti fuori dalle strutture, ma i bambini ora vanno a scuola altrove. «Mancano le comunicazioni ufficiali, disponibili a una proroga»

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L.P.

Il 10 febbraio è ormai alle spalle, ma ancora nessuno degli sfollati ospitati negli alberghi ha fatto rientro a casa. La buona notizia, per qualcuno, però, è arrivata. Così al Park Hotel di Ponte San Giovanni, in cui ci sono almeno una trentina di ospiti provenienti dalla Valnerina, dopo l’intervista rilasciata a umbriaOn, venerdì scorso, è stato saldato il conto per la prima fattura.

Gli elenchi Ma intanto nessuno sa che cosa succederà ora. Se il termine ultimo per lasciare gli alberghi era il 10, in realtà a Perugia sono rimasti tutti ai propri posti. E questo perché non sono arrivate nuove e più aggiornate comunicazioni a riguardo. «A noi avevano mandato un elenco con i nominativi di chi era autorizzato a restare e chi, invece, avrebbe dovuto lasciare la struttura – spiega il signor Ciotta che dirige l’hotel Il Perugino di Corciano – ma questa comunicazione era arrivata ben prima della nuova emergenza. Poi non abbiamo saputo più nulla, nessun’altra comunicazione è arrivata né da parte della Protezione civile né dalla Regione».

Gli ospiti Chi ha lasciato l’albergo, dunque, è perché ha trovato un’altra sistemazione, indipendentemente da quelli che erano i piani dei tecnici della Prociv. «Così ad esempio una signora ha lasciato l’albergo – spiega ancora Ciotta – perché la figlia ha trovato un’altra sistemazione in zona e ora è in un container multiplo. Da quello che sappiamo noi, insomma, non è rientrata nella sua vecchia abitazione. Poi non è che possiamo interessarci più di tanto dei fatti personali di ciascun ospite, però al momento se nessuna comunicazione in merito è arrivata, ci si è comportati di conseguenza».

Marzo Intanto la prossima scadenza è quella del 31 marzo, quando gli albergatori dovranno decidere, sempre che verranno fatte richieste in tal senso, se rinnovare o meno la convenzione con la Regione e destinare le camere all’ospitalità degli sfollati. «Anche qui non abbiamo sentito nessuno. Parlando con alcuni ospiti è emerso che durante i primi incontri fatti col sindaco di Norcia Alemanno tanti ospiti hanno chiesto la possibilità di prorogare questa data. Ci sono i bambini che hanno iniziato l’anno scolastico qui a Perugia, come possono rientrare in Valnerina, anche qualora le loro case fossero agibili, senza far terminare la scuola ai propri figli? Verbalmente, parlando con gli ospiti, abbiamo dato tutta la nostra disponibilità, però ecco, dovremo confrontarci con le istituzioni e con la protezione civile, capire se è possibile».

Rimborsi Anche perché poi ci sono i costi, questione non troppo irrilevante. «A noi hanno pagato la prima fattura, quella relativa al mese di novembre. Non ci possiamo lamentare, la convenzione infatti fissa il pagamento a 60 giorni dalla consegna della fattura. Ora vedremo se saranno regolari anche con le prossime, dal momento che sobbarcarsi tutte le spese per i 40 ospiti non è cosa da poco. Fortunatamente ci sono stati dei turisti, altri ospiti paganti nel nostro albergo che ci hanno permesso di continuare a garantire un servizio che consideriamo essenziale».

Convenzione Sempre secondo la convenzione, il rimborso previsto per ogni terremotato è di circa 40, da cui viene trattenuta l’Iva direttamente prima del rimborso e che fa sì che ogni albergatore percepisca circa 36 a persona per gli adulti e 20 per i bambini. «Qui serviamo la pensione completa, colazione, pranzo e cena. Non sono stati mesi facili per nessuno, ma siamo abituati e andiamo avanti. Quello che vogliamo capire è cosa succederà ora, diamo tutta la nostra disponibilità però devono arrivare le notizie ufficiali. Parlare con la Regione o la Protezione civile è sempre un’impresa, hanno sempre problemi da risolvere. Però alla fine dei conti l’emergenza qui la gestiamo noi».

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