Terremoto, le ‘casette’ si faranno a Terni

Martedì mattina presentato a Vasco Errani e Fabrizio Curcio il prototipo realizzato per conto del Cns da un pool di imprese locali

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Sarà un pool di aziende ternane a realizzare le ‘casette’ che ospiteranno gli sfollati del terremoto del 24 agosto scorso. Il ‘via libera’ ufficiale dovrebbe arrivare venerdì, quando il presidente del consiglio Matteo Renzi farà il punto della situazione, ma la procedura è già partita.

San Pellegrino Norcia Renzi Marini (3) FOTO FACEBOOK MARINIRenzi Il presidente del consiglio ha infatti fatto sapere che venerdì prossimo ci sarà una conferenza stampa a cui sarà presente anche il commissario straordinario del governo per la ricostruzione, Vasco Errani, sullo stato dei lavori e sulle modalità che il governo italiano intende adottare per garantire al più presto a chi ha perduto la propria casa una nuova possibilità di vita. «Ciò che serve per le nostre scuole – ha anche annunciato Renzi – sarà fuori dalle spese contabilizzate nel patto di Stabilità».

Fabrizio Curcio e Vasco Errani (Foto A.Mirimao)

Fabrizio Curcio e Vasco Errani (Foto A.Mirimao)

La visita Martedì mattina, a Terni, il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, hanno intanto visionato il prototipo di una Sae (Soluzione abitativa d’emergenza), realizzato per conto del Cns (Consorzio nazionale servizi). Alla visita hanno partecipato anche il presidente della Regione Marche; Luca Ceriscioli, il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli e l’assessore Giuseppe Chianella; l’assessore della Regione Lazio, Fabio Refrigeri; il direttore della protezione civile della Regione Umbria, Alfiero Moretti e il direttore della protezione civile della Regione Abruzzo, Antonio Iovine. Le soluzioni abitative individuate dal Consorzio, sulla base dei requisiti indicati dal bando di gara, prevedono moduli in acciaio da 40, 60 e 80 metri quadri, combinabili tra loro, adatti a qualsiasi condizione climatica e studiati per essere fruibili anche da persone disabili. I Sae sono predisposti inoltre per essere rimossi e recuperati quando non più necessari.

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Il soggiorno

Le ‘casette’ Il prototipo, brevettato, presentato martedì mattina a Terni è frutto della sinergia tra diverse aziende che operano sul territorio e che si sono unite per dar vita ad un progetto destinato a diventare un modello. Quelle che saranno realizzate, infatti, sono case – più che semplici ‘casette’ – che saranno messe a disposizione degli sfollati, dotate di tutti  servizi e gli accessori: dalla cucina al soggiorno arredato (con tutti gli elettrodomestici, tv color compreso), dalla camera da letto completa al bagno con doccia, dal mobilio alla dotazione completa di biancheria per la casa, fino a tutti gli accessori più minuti, comprese tutte le stoviglie.

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La cucina

I dettagli A Errani e Curcio è stata mostrata anche la documentazione che attesta come la realizzazione delle case rispetti alla lettera quanto previsto dal capitolato in base al quale il Cns si è aggiudicata – nel 2014 – la gara bandita proprio per fare in modo che la Protezione civile potesse essere pronta ad affrontare emergenze come quella determinata dal sisma di fine agosto: compresa la capacità di resistenza al vento e al peso della neve sul tetto delle case, visto che dove verranno posizionate è anche a questo che andranno incontro.

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La camera da letto

I tempi Il prototipo mostrato – con pavimento rinforzato in acciaio e infissi con doppio vetro – può essere facilmente chiuso a libretto e trasportato rapidamente nelle zone che verranno indicate dalla Protezione civile: il montaggio avviene in maniera rapida e ora si è solo in attesa della definizione del numero effettivo di Sae che dovranno essere realizzati e delle località nelle quali si andranno a montare. L’obiettivo emerso martedì mattina è, per quanto riguarda l’Umbria, quello di mettere in condizione, per cominciare, tutti gli sfollati di San Pellegrino di Norcia di avere un tetto prima di Natale.

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Il bagno

Le verifiche Proseguono, intanto, le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici e privati. Nella giornata di martedì sono state 138 le squadre di tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) e di esperti impegnate nelle verifiche di agibilità post-sismica; in campo anche 52 tecnici a supporto dei Comuni per la gestione delle richieste di sopralluogo. Per quanto riguarda gli edifici privati, sono finora 5643 le schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 2653 edifici dichiarati agibili (intorno al 47%) e 315 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 1830, invece, gli esiti di inagibilità (circa il 32%) mentre 845 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.

Si illustra il progetto

Si illustra il progetto

Edifici pubblici Rispetto ai sopralluoghi per verificare l’agibilità delle scuole e di edifici pubblici, le verifiche hanno riguardato 754 strutture, di cui 648 plessi scolastici: tra questi ultimi 466 sono stati ritenuti agibili (quasi il 72%) mentre altri tre pur se non danneggiati risultano al momento inagibili a causa di rischio esterno. Sono 117 gli edifici temporaneamente inagibili – in tutto o solo in parte – che grazie a provvedimenti di pronto intervento tornerebbero agibili; a questi se ne aggiungono 21 parzialmente inagibili e tre da rivedere per un’ulteriore valutazione. Sono 38 invece gli edifici scolastici inagibili, meno del 6%, e concentrati nei comuni più colpiti. Tra gli altri edifici pubblici oggetto di verifica, infine, sono 71 quelli agibili, più uno agibile ma inagibile per rischio esterno; 19 quelli che risulterebbero agibili con provvedimenti e tre quelli parzialmente inagibili. Una struttura necessita di essere rivista, mentre sono undici su 106 totali quelle inagibili.

Il prototipo (Foto A.Mirimao)

Il prototipo (Foto A.Mirimao)

L’Anci Il presidente dell’Associazione nazionale del Comuni italiani, Piero Fassino, ha intanto garantito «pieno impegno nel sostenere l’azione del commissario Errani nelle zone investite dal terremoto e apprezzamento per l’efficacia e la tempestività con cui il Dipartimento della protezione civile ha guidato l’opera dei soccorsi. Così come nelle ore immediate al sisma, i Comuni italiani hanno messo in campo una mobilitazione straordinaria nell’opera di soccorso, adesso – ha sottolineato Fassino – i Comuni italiani proseguiranno nell’azione di sostegno alle amministrazioni dei Comuni terremotati e all’iniziativa di ricostruzione guidata dal commissario». Errani e Curcio hanno invece espresso «forte apprezzamento per l’azione dell’Anci e dei Comuni italiani», sottolineando «il ruolo prezioso che i Comuni potranno svolgere nell’accompagnare l’azione di ricostruzione».

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