Tesei, Romizi e Latini: giù il consenso

Governance Poll Noto sondaggi per Il Sole 24 Ore: -11% per la presidente della Regione. Indice di gradimento al ribasso anche per i sindaci di Perugia e Terni rispetto alle elezioni

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Tutti in calo nell’indice di gradimento. La presidente della Regione Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e il collega di Terni Leonardo Latini: questo il risultato del sondaggio ‘Governance Poll 2021’ realizzato per ‘Il Sole 24 Ore’ da Noto con un campione di 1.000 elettori in ambito regionale e 600 in quello comunale. La rilevazione è stata effettuata dal 1° aprile al 28 giugno con interviste a sistema misto. Minimo il margine di errore.

Fonte Il Sole 24 Ore

Giù il consenso Tesei

Per quel che riguarda la Tesei si registra un crollo dell’11% rispetto alla rilevazione del 2020: dal 57% del 2020 al 46% dei dati attuli (11° piazza). Rispetto al giorno delle elezioni nel 2019 la percentuale è del -11,6% (tra le ultime posizioni in classifica). La domanda posta è la seguente: «Se domani ci fossero le elezioni regionali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale presidente?».

Fonte Il Sole 24 Ore

I sindaci: Latini meglio di Romizi

Non va molto meglio a Romizi e Latini, seppur quest’ultimo sia molto avanti. Stessa domanda posta per i primi cittadini: per il sindaco di Perugia c’è un 48% per un decremento dell’11,8% rispetto al giorno delle elezioni nel 2019 (90° in graduatoria), per il collega di Terni c’è un 56,5% nel confronto con il 63,4% originario (-6,9%, 30° posto).

Thomas De Luca

De Luca: «Non ha più fiducia. Ma non esulto»

A stretto giro arriva il commento del consigliere regionale del M5S, Thomas De Luca: «La governatrice scelta direttamente da Salvini perde in un solo anno la bellezza di 11 punti percentuali e sprofonda all’11° posto delle classifiche di gradimento con un indice del 46%. Solo lo scorso anno la Lega sbandierava ai quattro venti il risultato che vedeva Donatella Tesei al terzo posto con un gradimento del 57%. Altri tempi. Erano passati solo pochi mesi dal voto, grazie alle misure intraprese dal governo nazionale la nostra regione fu solamente sfiorata dagli effetti della pandemia. La governatrice se ne attribuì ingiustamente i meriti, ma soprattutto i cittadini umbri non avevano avuto modo di valutare e capire in quel poco tempo il dispiegarsi dell’azione politica della nuova giunta di destra. Oggi, a distanza di appena dodici mesi, alla presidente Tesei è attribuito il maggiore calo di gradimento tra tutti i presidenti di Regione. Nessuno ha fatto peggio di lei in questo anno di governo. Una bocciatura sonora e devastante che deve suonare come un campanello d’allarme nelle stanze della maggioranza. Tuttavia non mi sento di esultare. Una Regione che in questa delicata fase non ha una guida autorevole è un danno per tutta la comunità. Paga anche l’atteggiamento del suo partito di maggioranza, troppo spesso concentrato sulle dinamiche di spartizione di poltrone e molto poco attento a chi gli chiede di difendere la sanità pubblica, i diritti sociali, l’ambiente, i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei cittadini. Un segnale importante – conclude – quello che arriva da questa indagine che spero faccia cambiare rotta alla presidente Tesei».

Bori: «Primo vero sondaggio»

Il capogruppo Dem in consiglio regionale – e segretario regionale – Tommaso Bori, parla di «primo, vero, sondaggio che attesta la fiducia di cui gode attualmente la presidente della Regione, sulla base della rilevazione effettuata da uno degli istituti demoscopici più autorevoli d’Italia, ovvero quello di Antonio Noto. Il tracollo di consenso che ha fatto registrare l’attuale governatrice è tanto pesante quanto scontato, considerata la pessima gestione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale. A nulla – osserva Bori – sono valsi i mille diversivi messi in atto in questi mesi, le informazioni tendenziose fatte circolare ad arte sulla base di presunti sondaggi e una comunicazione orientata ad anestetizzare un’informazione non sempre in grado di andare oltre l’apparenza. La verità è che, in due anni, mai un presidente di Regione aveva perso così tanto consenso. Le comprensibili quanto inedite difficoltà incontrate dalle Regioni, hanno portato i cittadini a misurare concretamente il valore dei propri amministratori. La graduatoria pubblicata da ‘Il Sole 24 Ore’ e le tendenze che ha fatto registrare, dimostrano quanto i cittadini premino il buon governo, proprio quello che in Umbria manca da tempo».

ll Pd di Perugia: «Débâcle annunciata»

ll gruppo Dem di Perugia sottolinea che «si evince un crollo di consenso dei principali amministratori umbri, a partire dalla presidente di Regione Donatella Tesei della Lega, che paga gli enormi errori suoi e della sua giunta, dalla gestione dell’emergenza legata alla pandemia alla mala gestione della sanità più in generale. Ma non sono soltanto gli amministratori regionali a perdere consenso: anche i sindaci di Perugia e Terni subiscono un forte calo. In particolare Andrea Romizi, sindaco del capoluogo di regione, perde quasi 12 punti percentuali. Iniziano a farsi sentire gli effetti della sua non gestione di una città come Perugia, che sette anni fa si è candidato a rappresentare, e che fin da subito invece ha deciso di non governare. L’assenza politica, sia dentro Palazzo dei Priori che in termini di idee e progetti, la mancanza di scelte, il procrastinare delle problematiche della città, rendono Perugia sempre più in preda alle difficoltà nei settori chiave. La stagione del governo della destra a Perugia si avvia alla sua conclusione tra promesse non mantenute e aspettative tradite. È questo il momento di organizzare una alternativa seria e credibile, dopo anni di evanescenza politica e di occasioni perse».

«I ternani stanno aprendo gli occhi»

«Leggo molto entusiasmo – il commento del consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti – per i sondaggi del Sole 24 ore che danno in caduta il consenso del sindaco di Terni e della sua maggioranza. Intestarsi il merito sarebbe sbagliato, ci vuole onestà intellettuale: questa amministrazione ha fatto in gran parte tutto da sè. Ha tradito giorno dopo giorno le aspettative di cambiamento dei ternani. Innovazione, sviluppo economico, lavoro e ambiente non sono state mai le priorità dell’agenda politica, perennemente impegnata in rimpasti e spartizioni. Posso testimoniare che dalle opposizioni l’amministrazione ha sempre ricevuto una mano tesa ogni volta che erano in ballo le ragioni della città e non quelle della politica. Forse anche troppo. È giusto essere felici che i ternani stiano aprendo gli occhi ma la priorità è impedire che questa sfiducia, ormai conclamata, si trasformi in disperazione. La città – conclude – ha tutte le capacità e le forze per reagire e voltare pagina».

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