«Test al personale»: FarmaciaTerni scrive

L’amministratore Scarpellini chiede ‘una mano’ all’ospedale di Terni: «Oltre 168 mila utenti dall’inizio dell’anno. Forte potenzialità infettiva»

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Una richiesta chiara basata su numeri – 168.157 frequentazioni fra l’inizio del 2020 e la vigila di Pasqua – che fanno capire come le farmacie comunali di Terni siano state visitate da un numero importante di persone. E in tempo di coronavirus, non bastano i dispositivi di sicurezza utilizzati a far sentire tutti sicuri, anche perché la fase pre-pandemia – quando il virus girava comunque – è stata vissuta da tutti nella piena normalità. Per questo per Mauro Scarpellini, amministratore unico di FarmaciaTerni, servono tamponi per il personale dell’azienda, in particolare per i professionisti più esposti. Da qui la lettera inviata mercoledì al commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Terni, Andrea Casciari, per chiedere ‘una mano’.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

La missiva

«Ho ascoltato dal Tg3 umbro di ieri sera – scrive Scarpellini a Casciari – la suua comunicazione sul controllo della presenza dell’infezione da Covid-19 per moltissimi operatori sanitari dell’ospedale. Desidero compiacermi sinceramente. Lei ha anche annunciato l’estensione del controllo con i tamponi agli operatori delle imprese che operano nell’area ospedaliera. Ne sono lieto perché non mi sfugge l’importanza dell’operazione ai fini della salute sia pubblica che dei singoli cittadini, nonché di tutto il personale dell’ospedale, duramente impegnato come mai. Da alcune settimane ho letto sui quotidiani della sottoposizione degli operatori sanitari, incluso il personale che lavora nelle farmacie, al controllo col tampone. Sembrava un’operazione prossima. Ad oggi non ho notizie e non ho ricevuto alcuna comunicazione, preavviso, invito da chicchessia, per sottoporre a controllo il personale della società che amministro. FarmaciaTernigestisce nove farmacie e una parafarmacia nella città e nel periodo della diffusione di contagio appena trascorso, da gennaio alla vigilia di Pasqua, le persone entrate nelle nostre farmacie sono state 168.157. Si intuisce che alcune siano venute in farmacia più volte, ma il numero dovrebbe far comprendere come la potenzialità infettiva non sia residuale, sia per il personale delle farmacie sia, di riflesso, per i cittadini che entrano per acquistare medicine. Posso affermare statisticamente che quasi la metà dei cittadini di Terni abbia visitato le nostre farmacie. Le chiedo cortesemente di darmi collaborazione per poter estendere il controllo ai farmacisti, agli infermieri e ai commessi di FarmaciaTerni i quali, seppure protetti da mascherine, guanti, schermi parafiato, disinfettante, sanificazione e distanziamento, sono stati esposti, come tutti gli italiani, nel periodo di inizio anno nel quale non era ancora identificata l’epidemia e tanto meno la pandemia. Il timore della asintomaticità credo sia legittimo. Nessuno delle collaboratrici e dei collaboratori della società ha accusato sintomi, però la saggezza vuole che prevenire sia meglio che curare».

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