di M.T.
È venuto giù di schianto. All’improvviso. Per fortuna in quel momento lì sotto non c’era nessuno, altrimenti gli elmetti di protezione non sarebbero serviti molto agli operai.
Il carroponte A schiantarsi a terra, da un’altezza di diversi metri, è stato un rotolo di acciaio che in quel momento era ‘appeso’ al gancio di un carroponte. Una ‘roba’ da diverse tonnellate. L’incidente si è verificato, venerdì mattina, spiegano le Rsu, «al reparto Pix, nella zona di entrata della Lac2». Il freni del motore «che regola il movimento in verticale del sistema di trasporto del materiale potrebbero essere andati in crisi» e il pesante rotolo è finito a terra.
La denuncia Nella giornata di giovedì i delegati di base – che dopo l’ispezione della Usl2 hanno chiesto anche l’intervento dell’ispettorato del lavoro – avevano denunciato proprio la carenza di verifiche ispettive su quegli importanti, e pericolosi, mezzi di movimentazione che sono i carroponti e l’incidente di venerdì mattina non farà che rinfocolare le polemiche.
L’attacco «Le preoccupazioni espresse e le forti sollecitazioni esercitate alle varie strutture aziendali ed in particolar modo al diretto responsabile delle aree Pix1/2 e Titania, relativamente a tutto quanto riguarda la prevenzione e la completa messa in sicurezza, nonché i costanti, necessari controlli e manutenzione dei carroponti – attaccano infatti le Rsu – trovano in queste ore purtroppo riscontri negativi e pericolosi. Segno che quanto da noi affermato e rivendicato non è in alcun modo riconducibile a possibili strumentalizzazioni, come qualcuno tenta di rappresentarlo, ma un azione seria, corretta e condivisa con tutti i lavoratori, azione che viste le questioni in campo troverà nei prossimi giorni, inevitabilmente ulteriori accelerazioni da parte nostra».
«Si vuole minimizzare» Secondo i sindacati, «quanto avvenuto a Pix, nel momento in cui il carroponte ha dato evidente segno di cedimento, fortunatamente si è verificato in circostanze in cui i lavoratori presenti non si sono trovati in condizione di forte pericolo, tuttavia non si riesce a comprendere ancora totalmente le reali motivazioni di quanto sia avvenuto. Resta per noi grave il fatto che ancora una volta nonostante le numerose richieste, anche formali, nessuno delle strutture aziendali, lo ha comunicato alle Rls, alle Rsu ed al Coordinatore di sito, evidente volontà che possa essere in corso, una possibile azione da parte dell’Azienda, che tenta sostanzialmente di schernire e di minimizzare l’entità e la stessa pericolosità degli eventi. Se per l’amministratore delegato di Ast va tutto bene, noi continuiamo a non essere assolutamente d’accordo».
Le fermate Soprattutto perché attaccano le Rsu, «l’azienda continua a fare quello che le pare: ci hanno informati, prima telefonicamente poi tramite email, che la linea Lac10 di Pix2, oltre alla fermata sindacale di domenica e lunedì, resterà ferma anche il giorno 7 Aprile per tre turni per ‘esigenze di reparto’. Noi riteniamo l’atteggiamento dell’Azienda grave e irrispettoso nei confronti dei lavoratori che per l’ennesima volta si vedono comunicare all’ultimo minuto, senza un precedente confronto sindacale, come da noi più volte richiesto in questi giorni anche formalmente al capo servizio e al direttore di stabilimento, la fermata di un impianto con motivazioni insufficienti, superficiali e assolutamente non chiare».
Gli obiettivi A giudizio delle Rsu, «solo i lavoratori seguitano a pagare dal punto di vista economico le scelte dell’azienda, che tra l’altro potrebbero non garantire il raggiungimento dei livelli produttivi prefissati».
L’azienda Reazioni ‘ufficiali’, da Tk-Ast, non ne pervengono. Ma alcune precisazioni sì: nessuno ‘schianto’, secondo l’azienda. Secondo la quale sarebbe successo semplicemente che il radiocomando con il quale l’operatore gestisce il carroponte (per ottimizzare l’utilizzo di personale, succede spesso che il carroponte non si manovra dall’alto, ma da terra, attraverso un dispositivo che somiglia ad un grosso joystick, così l’addetto può anche fare altro, tra una manovra e l’altra) si sarebbe ‘inceppato’ nel corso della manovra di discesa e – lentamente, secondo Tk-Ast – si sarebbe ‘appoggiato’ a terra.
Verifiche Il radiocomando, ora, è ‘sotto osservazione’ da parte dei tecnici e il carroponte fermo. Ma secondo Tk-Ast si tratta di un normale controllo tecnico e, soprattutto – è sempre la versione aziendale – non c’è mai stato pericolo per nessuno. Sostiene Tk-Ast.