di Marco Torricelli
Notizie certe, manco l’ombra. Ma un fatto è certo: dalla notte tra giovedì e venerdì il laminatoio a caldo della Tk-Ast è fermo. Perchè danneggiato in seguito ad un principio di incendio. Potrebbe ripartire lunedì, se tutto andrà bene.
Le fiamme Durante una fase di lavorazione, queste le scarne e frammentarie informazioni, il lungo serpente di acciaio incandescente che, attraversando ad alta velocità la varie ‘gabbie’ di laminazione vede ridursi il proprio spessore, avrebbe sbandato e a causa dell’attrito contro la struttura, accoppiato con l’alta temperatura e la velocità del trattamento, si sarebbero sprigionate delle fiamme.
La paura Gli operatori al lavoro inquel momento non si sono fatti prendere dal panico, sono riusciti a fermare il processo rapidamente e ad intervenire, coadiuvati dalla squadra antiincendio interna, per domare le fiamme prima che l’incendio diventasse incontrollabile.
Incubo-Torino La memoria corre velocemente a quanto accadde nella notte tra notte fra il 5 e il 6 dicembre del 2007, quando otto operai dello stabilimento della Tk-Ast di Torino – che poi venne chiuso – furono coinvolti in un incendio che aveva avuto origine da un getto di olio bollente. Sette di quegli uomini morirono nel giro di un mese. Il 28 maggio si celebrerà il secondo processo d’appello in Corte d’assise contro l’ex amministratore delegato Harald Espenhahn e altri cinque dirigenti della ThyssenKrupp in Italia.
Le polemiche Da settimane, tra la direzione della Tk-Ast e le Rsu è in corso una serrata polemica: con i rappresentanti dei lavoratori che accusano l’azienda di non garantire le condizioni di sicurezza, ma la controparte replica che è tutto a posto, anche se nei giorni scorsi, nella zona dei forni, un’altro incidente aveva provocato nuove tensioni.