Lo dice anche la legge di Murphy: se qualcosa può andare storto, prima o poi succederà. E, infatti, le Rsu di Ast fanno notare che «a dimostrazione delle giuste rivendicazioni che stiamo facendo in questo periodo, rispetto a sicurezza e organizzazione del lavoro, siamo a denunciare quanto accaduto nel giorno 19 marzo durante il cambio turno di secondo e notte nell’area ‘forni’ del reparto Acciaieria».
Le criticità Dopo un sopralluogo, raccontano, «avevamo riscontrato numerose anomalie sia gestionali che impiantistiche, tra le quali, la mancanza di una procedura che non mettesse a rischio la sicurezza dei lavoratori che operano in quell’impianto. Nello specifico, andavano definite le modalità con le quali operare qualora si fosse verificata la rottura di un elettrodo sui forni, percorso questo condiviso dallo stesso capo reparto, il quale ha anche affermato davanti alla ‘sicurezza’ aziendale la necessità di approfondire il problema, riconoscendo quindi la pericolosità di tale operazione e facendosi carico di elaborare la stessa in tempi rapidi».
I fatti Ma, dicono i delegati, «nonostante molti giorni siano trascorsi da quel sopralluogo, la procedura in oggetto non è stata elaborata e non sono state date disposizioni in merito. Nel turno del 19 marzo, si è verificata purtroppo la rottura dell’elettrodo. Il responsabile dell’area, secondo noi, invece di adoperarsi in prima persona alla rimozione dell’elettrodo rotto, doveva preventivamente elaborare la modalità operativa senza attendere che l’episodio si verificasse».
La denuncia Le Rsu di Ast dicono di ritenere «grave tale inadempienza, in quanto potrebbe comportare seri problemi per la sicurezza di chi opera nell’area forni, nonché un possibile ritardo delle attività produttive dovuta alla mancanza di indicazioni certe» e quindi ritengono «indispensabile il completamento immediato di tutte quelle modalità operative che ancora oggi non sono presenti al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori e la continuità produttiva».