Per il quarto anno consecutivo, la ‘sezione ternana’ di Umbria Jazz sancisce la conclusione dell’estate della musica in Umbria, con Umbria Jazz Weekend in programma a Terni dal 12 al 15 settembre. Quattro giorni di musica, 53 eventi, 12 band, 9 location incluse le vie del centro percorse dalla marching band, circa 90 musicisti: sono numeri consistenti che danno il senso di una manifestazione di dimensioni importanti. Tutte le band infine sono residenti, e possono essere ascoltate tutti i quattro giorni della rassegna. Gli spettatori possono disegnare il proprio percorso senza dover perdere nulla a causa delle sovrapposizioni.
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Il direttore artistico Carlo Pagnotta
L’assessore alla cultura del Comune di Terni, durante la conferenza stampa di presentazione, giovedì mattina nella sede della fondazione Carit, ha ribadito il «pieno supporto a Umbria jazz» esprimendo, però, la volontà di «fargli avere una propria identità». D’accordo il direttore artistico Carlo Pagnotta che ha sottolineato come «su tre città umbre in cui si svolge Uj, Terni è terza per importanza. La città purtroppo ha perso vent’anni e se non ci fosse stata la fondazione Carit non ci sarebbero state nemmeno risorse minime, ma non ci si deve rassegnare perché non è il parente povero di nessuno, ci si deve sedere ad un tavolo e capire come e in che direzione andare». Sul tema ha detto la sua, ovviamente, anche il presidente della fondazione Carit Luigi Carlini: Centrale il tema dell’identità del nostro festival – ha detto – ma è sui contenuti che dobbiamo lavorare, per crearci il nostro spazio. Per questo si potrebbe valutare l’ipotesi di avere un rappresentante ternano nella Fondazione Umbria jazz». Oltre alle finanze il presidente Carlini ha parlato anche di location, non escludendo «il PalaTerni, per il quale però servono davvero grandi nomi per riempirlo, ma si potrebbe pensare anche a luoghi come Carsulae, molto più suggestivi per il jazz».
Il programma di quest’anno si articola, quindi, tra concerti all’aperto e in alcuni locali della città. Da un lato l’evocazione del festival delle origini che proprio nelle piazze trovò una dimensione inedita e a suo modo sconvolgente (il primo concerto della prima edizione itinerante, nel 1973, si tenne a Piediluco); dall’altro, la continuazione, sotto il marchio UJ, di una vita culturale e sociale che a Terni è ben radicata, frutto di fermenti e iniziative consolidati. Il cartellone allestito dal direttore artistico Carlo Pagnotta si apre ad un pluralismo di suggestioni per poter andare incontro a gusti diversi. Due proposte vengono dall’Africa: il ‘desert rock’ del Touareg Bombino, che combina l’amore per la chitarra elettrica con le tradizioni musicali del suo popolo, e Les Amazones d’Afrique, singolare gruppo tutto al femminile fondato nel Mali e attivo, con gli ovvi cambi di formazione, da quasi 20 anni. La black music è interpretata dal bluesman Alabama Mike, uno dei più famosi della scena blues della West Coast, e dalla calda voce soul di Michelle David, in esclusiva italiana. Jazz per amatori con il quartetto del grande chitarrista Peter Bernstein con special guest il sassofonista Piero Odorici, il recital di piano solo di uno dei più amati musicisti italiani, Danilo Rea, e la swing band di Nico Gori, virtuoso del clarinetto. Ed ancora, generi tipicamente americani rivisitati dagli italiani: è il caso di Sam Paglia, con il suo Hammond, e di Lovesick, trio bolognese le cui influenze sono profondamente radicate nel country, nel rock’n’roll e nello Swing anni ’40 e ’50. Intrattenimento garbato, ironico e sul filo della leggerezza è quello del napoletano Lorenzo Hengeller, e ci saranno anche i Funk Off, la scatenata street band che il pubblico di Umbria Jazz ben conosce. Con loro, come ospiti speciali, Gianluca Petrella e la soul singer Nadyne Rush. Infine, il quintetto Scannapieco-Geremia, vincitore dell’ultimo Conad Jazz Contest. Esibirsi sui palchi di Umbria Jazz è uno dei premi riservati al vincitore. Confermato anche quest’anno UJAKIDS, lo spazio riservato a bambini e ragazzi. Favorire lo sviluppo di una sensibilità musicale, promuovere la conoscenza della musica e del jazz in particolare, rendere familiare l’esperienza dell’ascolto: è un tema in cui Umbria Jazz crede fermamente e pratica assiduamente in tutte le sue manifestazioni. L’iniziativa ha sempre riscosso un grande successo presso i giovani coinvolti e le loro famiglie. Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del Festival.