Trasporto pubblico, Uil: «A Perugia e Terni si paga più che altrove»

Per il segretario Uil Umbria Gino Venturi e il presidente Caf Uil Umbria Luciano Marini l’utilizzo dei mezzi pubblici andrebbe invece «incentivata e favorita»

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di Gino Venturi e Luciano Marini
segretario Uil Umbria e presidente Caf Uil Umbria

Abbiamo rielaborato le risultanze di un recentissimo studio condotto dal Servizio lavoro, coesione e territorio della Uil nazionale che ha riguardato le tariffe del trasporto pubblico locale in Italia. A livello nazionale emerge come il biglietto ordinario per i mezzi pubblici nel 2021 si attesti mediamente a 1,30 euro. Con punte massime che toccano 1,70 euro, leggermente inferiore al costo del biglietto a tempo il cui costo medio è di 1,38 euro per raggiungere la punta massima di 2,50 euro. La spesa che si sostiene per un biglietto giornaliero invece costa mediamente 4,12 euro con un massimo che raggiunge 5,60 euro.

Analogamente il costo di un abbonamento mensile è di 34,54 euro medi a livello nazionale, mentre per quello annuale la media si attesta a 310,16 euro. Tutto ciò significa che per una famiglia tipo composta da 3 persone, con genitori entrambi lavoratori e un figlio studente arrivano a spendere 817 euro medi annui, se ciascuno sottoscrive il proprio abbonamento al trasporto pubblico, ovviamente con grandi differenze fra città e città.

Vediamo adesso qual è la situazione che si riscontra in Umbria, con riferimento ai due capoluoghi di provincia. In generale le tariffe applicate a Perugia risultano sempre più elevate rispetto a Terni con riferimento alle diverse tipologie di biglietti ed abbonamenti offerti dal sistema del trasporto pubblico locale, peraltro entrambi i capoluoghi umbri risultano più cari rispetto alle medie nazionali. Nel dettaglio un biglietto ordinario costa 1,50 euro a Perugia contro 1,30 euro di Terni. Il biglietto giornaliero invece è previsto solo nel capoluogo regionale dove costa 5,40 euro, un importo sensibilmente maggiore rispetto ai 4,12 euro medi italiani.

Passando ad esaminare gli abbonamenti lo studio ha analizzato le diverse tipologie esistenti. Qui, come dicevamo, a fronte di un costo medio in Italia di 310,16 euro per un abbonamento ordinario annuale, a Perugia si spendono 398 euro mentre a Terni ci si ferma a 338 euro, con una differenza quindi di +60 euro. Se osserviamo invece la tipologia dell’abbonamento mensile a fronte di 34,54 euro medie nazionali, si spendono 55 euro a Perugia e 40 euro a Terni. La punta toccata da Perugia negli abbonamenti mensili attribuisce per questa categoria la maglia nera essendo nei fatti la più elevata fra i capoluoghi italiani.

Seguendo l’orientamento prevalente adottato dalla maggior parte delle città italiane non è prevista una scontistica particolare per gli abbonamenti ordinari collegati all’ISEE, e questo si verifica in entrambi i capoluoghi umbri, mentre tariffe particolari vengono applicate in altre situazioni meritevoli di tutela. Ad esempio per un abbonamento annuale per studenti si spendono 296 euro a Perugia e solo 238 euro a Terni, nettamente superiore ai 197 euro della media italiana, per quello dei pensionati 372 euro a Perugia rispetto ai 237 euro di Terni, riservato comunque agli over 65. Gli abbonamenti sottoscritti dai portatori di handicap costano 372 euro a Perugia, mentre non sono disponibili prodotti specifici a Terni. Infine in entrambe le città umbre esistono abbonamenti gratuiti per i bambini fino a 6 anni, anche se è da sottolineare che quest’ultimo dato non va confuso con il servizio dello scuolabus.

Se per la famiglia tipo italiana abbonata ai mezzi pubblici, il costo annuo medio è di 817 euro, per effetto delle tariffe più elevate riscontrate in Umbria è possibile stimare un costo annuo di 1092 euro a Perugia e di 914 euro di Terni. Da aggiungere per dovere di precisione che l’importo che le famiglie sostengono per la sottoscrizione di abbonamenti ai mezzi pubblici quali autobus, treni, tram e metropolitane beneficiano di una detrazione in sede di dichiarazione dei redditi pari al 19% del costo con un limite di spesa di 250 euro: a conti fatti è possibile risparmiare 47,50 euro medi.

La scelta dell’utilizzo dei mezzi pubblici andrebbe ulteriormente incentivata per una lunga serie di motivazioni e favorita attraverso il miglioramento della qualità del servizio offerto e di un contenimento dell’onere per le famiglie utilizzatrici. C’è sicuramente da riflettere sul fatto che a Perugia e Terni, per giunta a fronte di un servizio non sempre soddisfacente, si paga di più rispetto a tutte le Provincie limitrofe. L’abbonamento mensile a Perugia (55 euro) costa più del doppio che a Rieti (21 euro), ma anche di più di Macerata (30 euro), Viterbo (25 euro), Arezzo (35), Ascoli Piceno (34). Male anche Terni (40 euro). Stessa cosa per l’abbonamento annuale con Perugia a 398 euro, Rieti (186 euro), Macerata (300 euro), Arezzo (310). Ancora una volta male anche Terni (338) anche se meglio di Perugia.

 

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