Treofan, arriva la convocazione al Mise

La proprietà minaccia denunce per il blocco delle merci in uscita da parte di sindacati e lavoratori. Impasse parzialmente superato

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Prosegue il braccio di ferro allo stabilimento Treofan di Terni. Nuovo giorno di sciopero giovedì mattina con presidio dei cancelli da parte di sindacati e lavoratori: «Faranno partire una denuncia perché vogliono fare lo sblocco delle merci», è stato spiegato ai presenti nella giornata odierna. «Se il Mise ci manda la convocazione noi faremo uscire un solo camion».

La novità

E nel primo pomeriggio, la convocazione del ministero è arrivata: appuntamento per il 15 luglio alle ore 12. Blocco dei mezzi pesanti revocato – quindi – solo per un tir e denunce, al momento, evitate.

L’RSU E L’APPELLO ALLA CITTADINANZA

«Tensione non contribuisce a ricerca soluzione»

Sul tema giovedì è intervenuto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni: «Il crescente livello di tensione a cui stiamo assistendo in queste ore non contribuisce infatti ad individuare ogni possibile soluzione ad una vertenza che interessa una realtà industriale ed occupazionale di fondamentale importanza per Terni, il polo chimico ternano e l’intera Regione. In questo senso riteniamo essenziale la convocazione del tavolo ministeriale, per cui mi sono già attivato, in cui la Regione Umbria, come già rappresentato sia all’azienda che alle organizzazioni sindacali dei lavoratori ed al Mise, confermerà la disponibilità ad attivare gli strumenti di politica industriale a livello regionale e nazionale. Invito per tanto le parti a non esasperare la tensione ed a tenere una linea equilibrata nell’interesse del territorio e di tutti i lavoratori».

«Convocazione permette che situazioni non degeneri»

Arrivata la novità in merito all’appuntamento di mercoledì, è il consigliere regionale del M5S Thomas De Luca a dire la sua: «Ringrazio il vicecapo di gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico, Giorgio Sorial, che si è subito attivato per la convocazione del tavolo fissato il 15 luglio alle ore 12 sulla vicenda che riguarda 150 lavoratori della Treofan di Terni. Un incontro che arriva in un momento particolarmente caldo per il futuro del polo chimico ternano, di fronte alle mancate risposte da parte della proprietà e con il braccio di ferro culminato ormai con lo sciopero e il presidio dei cancelli da parte di sindacati e lavoratori. Lavoratori, sindacalisti ed i consiglieri del Movimento 5 Stelle tra cui Federico Pasculli, sono rimasti in questi giorni schierati nel piazzale per impedire che dal sito escano i camion con i prodotti finiti. Di fronte alle richieste della proprietà di sbloccare le merci e la minaccia di far partire le denunce, la convocazione al Mise permette per ora che la situazione non degeneri ulteriormente. I sindacati hanno detto che faranno uscire un solo camion e la proprietà, a questo punto, dovrà far cadere la minaccia di denunce. Una minaccia inaccettabile a fronte di promesse non mantenute e risposte non date. Ci aspettiamo che anche la Regione Umbria faccia la sua parte, attivando i necessari strumenti di politica industriale per la tutela della produzione e dei livelli occupazionali dello storico stabilimento chimico ternano. Come Movimento 5 Stelle continueremo a fare la nostra parte sollecitando il governo a una piena attenzione sulla vicenda. Quella della Treofan – conclude – è una battaglia delicatissima per l’economia del nostro territorio, ma occorre la massima compattezza ed unità delle istituzioni e delle forze politiche per tutelare il lavoro e consentire che le produzioni di un settore strategiche rimangano nel nostro territorio».

Il Pd: «Confermare la strategicità delle produzioni»

Il coordinamento comunale del Pd di Terni esprime «vicinanza ai lavoratori in sciopero e presidio da giorni. Già da alcuni mesi il nostro gruppo consiliare aveva chiesto alla giunta comunale di intervenire insieme alla commissaria politica della Lega, nonché presidente della commissione attività produttive alla Camera. Il hoverno nazionale sta facendo la sua parte anche nelle ultime ore, mettendo a disposizione un canale aperto. Segnaliamo ancora l’invito ad attivare la Regione, i tavoli parlamentari e lavorare con il governo senza scaricare soltanto responsabilità su altri come ha provato a fare il leader della Lega, adoperandosi su questioni fondamentali, sulla evoluzione delle vicende relative a Treofan e a tutto il settore in generale. È fondamentale confermare la strategicità delle produzioni dello stabilimento ternano, usando bene la disponibilità del governo e lavorando per una sinergia con tutte le istituzioni locali. Nell’esprimere ancora vicinanza ai lavoratori e alle sigle sindacali per quanto emerso nelle ultime ore. Assicuriamo loro il massimo mpegno possibile. La giunta Latini dimostri davvero la necessaria attenzione su Treofan, come su tutte le altre attività produttive del nostro territorio che stanno vivendo un momento drammatico prima che sia troppo tardi».

La lettera dei segretari nazionali a Patuanelli

Marco Falcinelli (Filctem Cgil), Nora Garofalo (Femca Cisl) e Paolo Pirani (Uiltec Uil) hanno inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e al capo di Gabinetto Francesco Fortuna: «Dopo due anni in cui abbiamo cercato con l’aiuto dell’ufficio vertenze del Mise di evitare la perdita complessiva di un patrimonio produttivo del packaging italiano, siamo alla vigilia di un’ulteriore svolta negativa che può essere evitata attraverso un intervento da parte dei massimi vertici del suo dicastero. Dopo l’acquisizione della società Treofan Europe avvenuta nel 2019 da parte della precedente proprietà M&C di De Benedetti, l’acquirente indiano Jindal, ha perseguito il suo chiaro obiettivo di ridimensionare parzialmente o totalmente l’acquisita società Treofan e prendersi tutto il pacchetto clienti. La chiusura dello stabilimento di Battipaglia è avvenuta subito dopo l’acquisizione e si è concretizzata in maniera definitiva nel mese di marzo. Grazie all’impegno di lotta dei lavoratori e un lavoro concertato tra ministero e organizzazioni sindacali si è raggiunto il risultato della cessione ad altra azienda del territorio, che ha garantito la continuità occupazionale ai 60 lavoratori dello stabilimento campano. Come temevamo attualmente l’azienda si è concentrata sul depauperamento dello stabilimento ternano, continuando a sottrarre conoscenze, professionalità, con l’obiettivo da noi individuato di appropriarsi definitivamente del know-how e dell’importante pacchetto clienti. Inutimente abbiamo cercato di dialogare con l’azienda, anche presso il Mise, portando proposte e disponibilità, insieme alle istituzioni locali. Ora dopo 15 giorni di sciopero dei 150 lavoratori, come ultimo tentativo di opporsi ad un disegno oramai chiaro in tutti i suoi aspetti, l’azienda accusa i lavoratori di essere causa della perdita di clienti, della perdita economica per il gruppo e della chiusura dello stabilimento, arrivando ad annunciarne la cessione, in una riunione con le rappresentanze sindacali. I lavoratori hanno assistito inoltre alla minaccia di una serrata aziendale in quanto secondo quest’ultima lo sciopero in atto non permette la fuoriuscita dei prodotti finiti dallo stabilimento. Crediamo che sia oramai non più procrastinabile un intervento forte e risoluto da parte sua, volto a chiarire il reale progetto aziendale. L’eventuale chiusura dello stabilimento Treofan causerebbe ulteriori ripercussioni per il rilevante polo chimico nel suo complesso che vede la presenza di importanti insediamenti industriali. In conclusione, chiediamo un suo immediato intervento urgente, prima che un altro tassello fondamentale dell’industria del nostro Paese venga pregiudicata definitivamente. Sicuri di un suo tempestivo intervento».

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