Treofan, Jindal va dritta: confermata la liquidazione

Terni – Nessuna marcia indietro al nuovo incontro convocato sabato mattina dal Mise

Condividi questo articolo su

di F.L.

Non si è aperto con buone notizie, come prevedibile, il nuovo incontro convocato dal ministero dello sviluppo economico per la mattinata di sabato in merito alla vertenza Treofan: i rappresentanti della multinazionale indiana Jindal hanno confermato la procedura di messa in liquidazione della società e con essa dell’unico stabilimento attivo in Italia, quello del polo chimico di Terni.

TREOFAN, I LAVORATORI IN STRADA CONTRO LA CHIUSURA
TREOFAN, ASSEMBLEA PERMANENTE E ARPA IN FABBRICA

Entra in campo il ministero del lavoro

Inutili fin qui le pressioni di istituzioni e sindacati, ora la questione è destinata a spostarsi su altri tavoli, anche giudiziari, visto che sia il ministero – lo ha confermato il sottosegretario Alessandra Todde – che le strutture legali delle sigle sindacali valuteranno le loro mosse per verificare non solo la sussistenza delle condizioni per procedere con la messa in liquidazione, ma anche la legittimità dei contributi pubblici goduti fin qui da Jindal. Intanto circa 150 famiglie rischiano per ora di non vedere gli ammortizzatori sociali e il sito nel suo complesso di non avere una continuità produttiva ed occupazionale. La Todde ha annunciato di aver già preso contatti con il ministero del lavoro e che questo convocherà i sindacati nei primi giorni della prossima settimana per valutare i possibili scenari e capire quindi come gestire la situazione a garanzia dei lavoratori. Ma in campo entreranno anche Inps e ufficio legale del ministero per verificare anche il corretto utilizzo della cassa Covid.

Marianna Formica

Formica (Filctem Cgil): «Giustizia in moto»

«La macchina della giustizia si è messa in moto e ci auguriamo che per le lavoratrici e i lavoratori della Treofan giustizia venga fatta» afferma in una nota Marianna Formica, segretaria generale della Filctem Cgil di Terni. «Spesso si dice che l’Italia è un Paese senza spina dorsale, che altri Paesi Europei come ad esempio Germania e Francia hanno la capacità di difendere le loro eccellenze con forza e determinazione – continua Formica – credo invece che questa vertenza sia il simbolo di un’Italia che vuole proteggere
il proprio patrimonio industriale, spesso unico rispetto al resto d’Europa». Nel ringraziare dunque tutte le istituzioni, nazionali e locali, che si stanno battendo e si batteranno per difendere produzioni e lavoro, la Filctem Cgil di Terni sottolinea di non aver «mai concesso il beneficio del dubbio a Kaufmann (ad della Jindal Films Europe, ndr), avendolo inquadrato da subito». «L’immagine con l’asciugamano intorno al collo durante una riunione ministeriale – continua Formica – la dice tutta sull’ad e sulla mancanza di rispetto che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro Paese; Kaufmann è il degno rappresentante di un avventuriero, mister Jindal. Ci auguriamo che i prodotti finiti portati via da Terni e stipati nei magazzini in Germania rimangano lì a marcire, che i clienti di Treofan Terni, in particolari quelli italiani, facciano una serrata e interrompano qualsiasi rapporto, come stiamo facendo noi, con Kaufmann e con Jindal». «Il lavoro è dignità e i lavoratori Treofan hanno sempre e solo chiesto di lavorare – conclude Formica – Kaufmann invece ha scientemente e da molto tempo deciso di togliergli il lavoro e di chiudere una fabbrica che rappresenta un patrimonio per Terni e per I’Italia. Lotteremo con tutte le nostre forze affinché continui a rappresentare un’eccellenza per il nostro territorio e per il nostro Paese».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli