Treofan, parte l’atto di diffida all’azienda

Terni – Sindacati nazionali, Regione e Comune scrivono insieme alla società: «Revocare ogni atto in contrasto con impegni presi»

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Jindal prosegue per la sua strada e conferma l’apertura della procedura di liquidazione della Treofan di Terni, sindacati nazionali, Regione e Comune rispondono con una lettera di diffida congiunta: sono gli ultimi atti della vertenza che riguarda lo stabilimento del polo chimico ternano e con esso circa 150 famiglie.

Ipotesi richiesta risarcimento danni

La missiva porta la firma di Sergio Cardinali, Lorenzo Zoli e Venere Balla (rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil), dell’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni e del sindaco Leonardo Latini. «L’attuale situazione dello stabilimento di Terni della Treofan Italy srl – scrivono -, contraddistinta da profonde criticità, determinate da scelte della proprietà in palese contrasto con le potenzialità produttive e del mercato, trae origine – a nostro avviso – da un disegno preordinato di dismissione del sito, da oggettive inadempienze contrattuali e degli impegni assunti, da atti in contrasto con la ratio di normative che hanno consentito l’acquisizione di rilevanti contributi». Dopo aver ripercorso le varie tappe della vicenda, dall’acquisizione da parte della multinazionale indiana dell’ottobre 2018, la società viene invitata «a dare puntuale seguito agli impegni assunti, revocando con immediatezza ogni atto in contrasto con gli stessi» e inoltre si avanza «ogni più ampia riserva per le iniziative nelle sedi opportune, anche per i danni subiti e subendi». La lettera segue di 24 ore l’incontro che le stesse tre organizzazioni (insieme all’Ugl chimici) hanno avuto con il liquidatore di Treofan, l’avvocato Del Borrello, intenzionato ad aprire a breve la procedura di mobilità per tutti i lavoratori. Nella mattinata di giovedì questi ultimi si sono ritrovati di nuovo in presidio davanti allo stabilimento, intanto i parlamentari della Lega hanno annunciato che chiederanno al ministero dello sviluppo economico di «convocare in via d’urgenza il tavolo Treofan e di riferire su tutte le azioni in contrasto con le scelte della multinazionale».

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