Treofan, settimana decisiva. Appelli a Regione e governo

Terni – Formica (Filctem): «Da Fioroni solo parole, servono azioni forti per tutto il polo». La Lega: «Usiamo il Milleproroghe»

Condividi questo articolo su

Si apre una settimana cruciale per la Treofan di Terni, al centro di un doppio vertice programmato martedì al ministero dello sviluppo economico e il giorno successivo al ministero del lavoro. Mancano una ventina di giorno alla chiusura annunciata da Jindal e sindacati e politica tornano in pressing delle istituzioni – a diversi livelli – affinché si trovi una soluzione che salvi il destino di 142 famiglie.

La Cgil: «Riqualificazione complessiva»

La Filctem Cgil, in particolare, sollecita un intervento della Regione, sottolineando che «tutto tace» sulle sue intenzioni «rispetto alla continuità produttiva della fabbrica e sul consolidamento delle attività peculiari del polo chimico». «Tante parole sono state spese in questi mesi dall’assessore allo sviluppo economico, Michele Fioroni, che si è detto più volte orgoglioso di avere sul territorio umbro, a Terni, delle importanti eccellenze, a partire dalla Treofan – afferma Marianna Formica, segretaria della Filctem Cgil di Terni – ma alle parole, ad oggi, non hanno fatto seguito i fatti. Per la Treofan – continua la sindacalista – come affermato più volte, ci aspettiamo che vengano prese posizioni forti, con azioni incisive anche legali, come d’altronde stanno facendo le organizzazioni sindacali». Per la segretaria Formica «la Treofan deve ricominciare a produrre quel film in polipropilene che proprio a Terni è nato, senza escludere prospettive future volte ad una progressiva riconversione, in linea con le normative europee rispetto le produzioni verdi» prosegue la sindacalista. «Per quanto riguarda il polo chimico tutto – conclude facendo anche riferimento al Recovery Plan -, si dovrebbe prevedere, proprio con i fondi a disposizione, che la Regione dell’Umbria si troverà a gestire, una riqualificazione complessiva, inserita in una più generale rigenerazione urbana, che renda il sito attrattivo per nuovi insediamenti industriali e per garantire non solo il mantenimento degli investimenti delle aziende già presenti, ma per incentivarne degli ulteriori e più importanti; solo così il polo chimico di Terni potrà essere un polo d’eccellenza a livello non solo italiano, ma europeo».

Parlamentari leghisti preparano un emendamento

Puntano invece l’attenzione verso il governo i parlamentari umbri della Lega, che nei prossimi giorni parteciperanno ai tavoli. «In questi mesi – scrivono in una nota – il governo non ha mai dato seguito alle nostre indicazioni e non ha risposto alle interrogazioni che abbiamo presentato. A nulla vale, per gli umbri, avere un viceministro agli esteri e una sottosegretario agli affari europei in maggioranza di governo, se queste persone neanche si interessano alla questione. Riteniamo un fatto estremamente grave che, oltre ai proclami, non sia stata fatta nessuna proposta legislativa in favore di una vertenza sindacale che è simbolo di tante altre vicende sparse sul nostro territorio, e per questo potrebbe essere usata come apripista per colmare dei vuoti legislativi». I parlamentari leghisti annunciano che stanno lavorando ad una proposta emendativa da inserire nel primo provvedimento utile, il decreto Milleproroghe, «per tentare un’ultima carta contro una situazione drammatica per lavoratori, famiglie e tutto il territorio ternano». «Proroga dei termini di liquidazione – continuano -, obbligo di cassa integrazione non soltanto per le cessioni ma anche per le procedure di liquidazione e soprattutto divieto di acquisizione di altre aziende dello stesso settore merceologico nei 3 anni successivi alla liquidazione. Il governo e il parlamento hanno delle armi che possono usare, si chiamano leggi e decreti, iniziamo ad usarle perché il tempo dei proclami è finito».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli