Covid, 557 infezioni sul lavoro in Umbria. Boom casi a novembre

L’Inail ha aggiornato il quadro con i dati relativi alla seconda ondata del virus: notevole aumento delle denunce. I decesso salgono a cinque

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«La ‘seconda ondata’ delle infezioni da Covid-19 ha avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo. Nel bimestre ottobre-novembre, infatti, si rileva il picco dei contagi di origine professionale, con quasi 49 mila denunce di infortunio (pari al 47% del totale) rispetto alle circa 46.500 registrate nel bimestre marzo-aprile». Lo scrive l’Inail nel pubblicare il nuovo report riguardante i contagi sul lavoro: l’Umbria non fa eccezione.

I DATI AL 30 SETTEMBRE: LE DENUNCE ERANO 202

Oltre 500 denunce

In Umbria al 30 settembre le denunce da infortunio sul lavoro da Covid erano state ‘solo’ 202. Ora sono più che raddoppiate con boom registrato in particolar modo nel mese di novembre: si tocca quota 557 e oltre la metà – il 62,1% – riguarda donne. Sale anche il numero dei decessi, da 3 a 5, cifra che rappresenta l’1,4% sul totale italiano. «Rispetto alla data – sottolinea l’Inail –  di rilevazione del 31 ottobre sono aumentate di 247 casi (176 avvenuti a novembre, i restanti riconducibili a mesi precedenti) di cui 1 per evento mortale». L’incremento ha riguardato entrambe le province. In generale, dal 1° gennaio, 399 sono legate al territorio provinciale di Perugia e le restanti 158 al ternano.

I DATI COMPLETI SULLE DENUNCE DA COVID
LA SCHEDA SULL’UMBRIA

Le professioni e le attività economiche

Le denunce in gran misura coinvolgono tecnici della salute (89,6% sono infermieri), medici (in particolar modo internisti, cardiologi, chirurghi e radiologi) e professioni qualificate nei servizi sanitari/sociali, vale a dire gli Oss. Passando alla divisione per attività economiche la gestione industria e servizi fa registrare il 95,3% delle denunce (con quattro decessi): anche in questa circostanza il numero più elevato è legato al settore della sanità, attività manifatturiera e trasporto. La quinta morte segnalata riguarda l’agricoltura. Infine l’età: il 44,9% delle denunce comprende la fascia tra i 50 ed i 64 anni, mentre gli over 65 sono appena il 4%.

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