di Fra.Tor.
«La sanità umbra dal 2015 ha chiuso la gestione ordinaria sempre in rosso. Un dato dovuto ai pazienti sempre più rivolti verso altre regioni e agli alti costi della farmaceutica che mettono gli ospedali della regione in perdita con bilanci in parità grazie, però, agli interventi straordinari». Una fotografia di quello che è il bilancio della Regione Umbria in ambito sanità è stata fatta venerdì pomeriggio in una conferenza stampa online dalla presidente Donatella Tesei, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e del direttore regionale alla sanità, Massimo Braganti. Una conferenza stampa in cui è stata ricostruita la situazione storico-finanziaria e mostrati i numeri che testimoniano la difficoltà della sanità umbra di essere strutturalmente in pareggio.
Problema strutturale
«Dal libro bianco finanziario della sanità – ha spiegato l’assessore Coletto – quello che risalta è un problema strutturale che viene da lontano, dal 2015. Non abbiamo nessun ospedale in Umbria che chiude in attivo, cioè quello che è il costo puro dell’ospedale supera abbondantemente quello che è il fatturato ovvero il costo dei pazienti. La domanda, quindi, viene spontanea: cosa fare? Va riprogrammato, vanno riviste le reti, va ristrutturata la rete ospedaliera per ovviare alla questione fondamentale della mobilità. Un dato molto importante che evidenzia la percezione dei cittadini rispetto agli ospedali umbri. Dobbiamo allora rendere ‘appetibili’ gli ospedale, l’erogazione delle prestazioni deve essere ad alto livello, i professionisti li abbiamo ma dobbiamo dar loro la possibilità di esprimersi meglio attraverso la ristrutturazione dei servizi, della rete ospedaliera efficace ed efficiente e vicina ai cittadini. Come costo della farmaceutica siamo primi in classifica, non perché siamo i più bravi ma perché siamo quello che spendiamo di più. Dobbiamo quindi intervenire sull’appropriatezza, sui vari professionisti invitando all’uso dei generici e alla prescrizione appropriata di quelli che sono i farmaci ad alto costo. Non si nega niente a nessuno, ci deve essere però appropriatezza. Il sistema così com’è non è controllato da tempo, un crescendo da anni. Dobbiamo intervenire infine su quella che è l’offerta che ci arriva dal Governo che dobbiamo collocare entro il 31 dicembre 2021 per quanto riguarda gli ospedali di comunità, per quelle che sono le centrali operative territoriali e per quelle che sono le ‘case della salute’. Ci vorrà del tempo ma tutto questo servirà a ricreare quella che è una mobilità attiva che abbiamo perso dal 2014 e rivedere le prestazioni erogate sul territorio, lo faremo al più presto con il piano socio-sanitario condividendo un percorso con il consiglio regionale. Dobbiamo fare velocemente – ha concluso l’assessore – è chiaro. Quello che è il problema viene da lontano, non sarà semplice ma il compito di questa amministrazione è dare delle risposte che siano efficaci ed efficienti e date sopratutto in tempi rapidissimi».
«Potenziare l’offerta per i cittadini»
«Purtroppo – è intervenuta infine la presidente Tesei – l’anno del Covid è stato un anno che non ci ha consentito di entrare nel vivo della questione e di cominciare a riprogrammare la sanità e cercare di riallineare anche questa situazione. Lo abbiamo fatto solo in parte, ad esempio con la nuova mission che ha Umbria salute e con Umbria digitale stiamo avviando un percorso di eliminazione degli sprechi, non certo tagli delle prestazioni, anzi. Vogliamo potenziare l’offerta per i cittadini in modo da invertire quel trend che dal 2014 ha portato all’abbattimento del gap positivo di mobilità attiva della nostra regione dove oggi registriamo un senso negativo come mobilità passiva: 4,5 milioni di euro. Per fare questo bisogna rimettere al centro la questione dell’offerta, provare a far rientrare professionisti che se ne sono andati in questi anni, mettere in campo tutto quello che è possibile fare per riportare la sanità umbra ad essere attrattiva. Questo già permetterebbe di abbattere quel disavanzo strutturale, almeno in parte. Stiamo seguendo la normativa nazionale che da delle indicazioni molto chiare e una strada molto chiara in tema di sanità territoriale e di strutture più appropriate e diverse per garantire ai cittadini servizi appropriati. C’è un lavoro aperto e che appena pronto presenteremo».

Il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli: «Colossali bugie e mistificazioni da quattro soldi»
«Stupisce che l’assessore Coletto affiancato da dirigenti che hanno gestito la sanità umbra negli ultimi anni, possano scrivere tali colossali bugie e mistificazioni da quattro soldi», evidenzia il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli, portavoce delle minoranze. «I bilanci della sanità umbra sono sempre stati certificati e in equilibrio sino al 2019, tanto che la Regione Umbria è stata riconosciuta per tutti questi anni regione benchmark per i conti in ordine e per la qualità dei servizi erogati. Chi oggi sta distruggendo la sanità umbra, non solo dal punto di vista dell’improvvisata gestione della pandemia, ma anche dal buco di bilancio che hanno creato e che pensano di riversare nel 2021, sta dicendo colossali bugie agli umbri. Bugie per le quali chiederemo, attraverso un’apposita mozione, le dimissioni dell’assessore Coletto. Inoltre chiederemo che la commissione d’inchiesta si occupi della vicenda, cosi come auspichiamo che le autorità contabili facciano altrettanto chiarezza».