Umbria, casi in calo «ma ora più piano». Vaccini: «Senza dosi rischiamo di fermarci»

Il punto settimanale della Regione sull’emergenza Covid: «L’indice RT è tornato sopra ad 1»

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«Rispetto ad un mese fa, il clima è più tranquillo. Siamo confortati da dati più rassicuranti. Le terapie intensive sono scese sotto il 30% e la curva dei contagi sta scendendo, pur non rapidamente. Ora andremo a rivedere l’organizzazione dei reparti negli ospedali, sempre con la massima attenzione perché la presenza delle varianti in Umbria, specie quella inglese, resta significativa». Così l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, giovedì mattina, nella consueta conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza Covid in Umbria.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Segnali interessanti dalle ‘monoclonali’

«Le terapie monoclonali – ha aggiunto Coletto – sono di fatto ‘domiciliari’: c’è l’infusione in ospedale e poi i pazienti vengono monitorati a domicilio. Alla scorsa settimana abbiamo curato circa 35 persone; le prime risultanze sono buone ma a fine mese avremo il quadro completo. Si tratta di una sperimentazione importante e un’ulteriore arma contro il Covid».

SOGGETTI POSITIVIZZATI DOPO DOSI VACCINO: I DATI

L’RT umbro torna sopra ad 1

Nel fare il punto epidemiologico, il dottor Marco Cristofori del nucleo regionale ha spiegato che «la curva epidemica ha iniziato a calare intorno all’11 febbraio, via via più lentamente. Negli ultimi 4/5 giorni c’è una sostanziale stabilità su valori relativamente bassi e speriamo si torni a scendere. A ieri l’indice RT umbro è pari ad 1,08: quando i casi sono di meno, è molto difficile mantenere l’RT al di sotto di 1. L’incidenza regionale (casi ogni 100 mila abitanti, ndR) è pari a 99,18, in provincia di Perugia è 106,69 e in quella di Terni 77,42. Come distretti, c’è un’incidenza leggermente più alta nella Media Valle del Tevere e in Valnerina, che ha registrato un incremento piuttosto importante ed è l’unico con un’incidenza superiore a 150. Fra i comuni più grandi, abbiamo Gubbio e Narni sopra il valore 200 di incidenza, così come altri comuni più piccoli della Valnerina, ad esempio Cascia».

Età, ricoveri, decessi

La dottoressa Carla Bietta ha spiegato che «l’infezione è ora a carico delle fasce di età più giovani, da 0 a 13 e soprattutto da 14 a 29 anni. La minore incidenza si ha fra gli ultra 65enni: possibile sia un primo effetto della vaccinazione, ma anche che ci sia una cautela maggiore in quella fascia di età». Circa i ricoveri, «continua la discesa delle curve, sia per gli ordinari che le intensive. Ci attendiamo che tale trend si consolidi». Sui decessi, «si tratta di numeri piccoli e quindi più variabili. Anche qui, comunque, il numero si è stabilizzato e ci auguriamo che possa scendere ancora». Rispetto alla situazione italiana, l’Umbria ha anticipato la terza ondata con l’arrivo delle varianti del Covid-19: «Anche l’Italia ora è in una fase di discesa, coerente con quelli che sono i nostri dati da circa due mesi».

La campagna vaccinale

Sull’andamento della campagna vaccinale, il commissario Covid Umbria, Massimo D’Angelo, ha spiegato che «le somministrazioni totali al 14 aprile sono 217.565. Gli interventi vaccinali si sono progressivamente massificati. Nella fascia 70-79 anni abbiamo somministrato 26.624 dosi al 14 di aprile, 74.770 ai cittadini tra gli 80 e 89 anni e 18.656 agli over 90. Rispetto ai cosiddetti fragili, 46.836 persone su 64.130 hanno ricevuto la prima dose o si sono prenotate. Negli ultimi tre giorni la campagna è andata ad una velocità sostenuta: abbiamo somministrato 7.057 vaccini il 12 aprile, 7.600 il 13 e 7.567 il 14 aprile. Ma possiamo anche andare oltre questi numeri, servono però acquisizioni e più dosi».

Fascia 60-69: quando la vaccinazione?

Vaccini alla fascia di età 60-69 anni: «Si partirà dopo il completamento della categoria 70-79 con prima dose – ha detto D’Angelo -, secondo quanto stabilito a livello nazionale. Ad oggi non abbiamo un numero di dosi tale da consentire una programmazione e quindi una previsione dell’avvio della campagna per la categoria 60-69».

Caregiver/familiari a rischio stop

Circa i caregiver/familiari che si sono visti fermare le prenotazioni: «Sono in corso alcune richieste formali da parte della Regione Umbria al commissario nazionale Figliuolo – ha chiarito il commissario D’Angelo – perché ci vengano fornite più dosi, 10 mila nelle prossime due settimane, rispetto a quelle previste. Non piace a nessuno bloccare gli interventi vaccinali. Se noi non disporremo delle dosi richieste, bloccare la campagna per caregiver/familiari sarà l’unica soluzione. Ma c’è una specifica richiesta in corso: speriamo arrivino i vaccini».

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