Umbria, la Cisl progetta «un futuro condiviso»

Terni, il convegno ‘L’industria verso il futuro’: «Orientare il nostro sistema di politiche economiche verso le vocazioni che ogni territorio può esprimere»

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Evitare di limitarsi a ‘parlare’ della crisi, ma andare oltre, proponendo il modo di uscirne. Per questo, lunedì a Terni, «la Cisl Umbria ha coinvolto il mondo della politica, dell’associazionismo, dell’università e della ricerca – spiega il sindacato – per confrontarsi e per ribadire quanto sia importante il ruolo del territorio e il settore dell’industria per riuscire a contribuire alla ripresa in termini produttivi e dare risposte concrete a chi sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze della recessione».

Terni cisl (5)Il convegno Il messaggio è stato lanciato nel convegno ‘L’industria verso il futuro’, che si è concluso con l’intervento del segretario nazionale Cisl Giuseppe Farina e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche del segretario generale regionale dela Femca Cisl Umbria Fabrizio Framarini, del professor Sergio Sacchi del Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell’Università degli Studi di Perugia, del vicepresidente Confindustria Terni e amministratore delegato società Fucine Umbria Antonio Alunni, del direttore della Regione Umbria Luigi Rossetti, del vicepresidente di Iscmna Franco Celani, dell’associato scientifico Cern di Ginevra Bruno Checcucci, del direttore di Cna Umbria Roberto Giannangeli.

Terni cisl (2)Tasso Ad aprire il confronto, è stato il segretario regionale della Cisl Umbria Celestino Tasso, che ha proposto di «riprendere un cammino comune, in un contesto di crisi caratterizzato anche dall’assenza di una seria politica industriale nazionale ormai dal 1993», mentre al segretario generale aggiunto della Fim Cisl Umbria, Riccardo Marcelli, è spettata la relazione introduttiva.

PARLA CELESTINO TASSO – L’INTERVISTA

Terni cisl (3)«Good news» Marcelli ha voluto guardare avanti con ottimismo: «Oggi vorremmo cogliere l’opportunità di fornire buone notizie, orientando il nostro sistema di politiche economiche verso le vocazioni che ogni territorio può esprimere, utilizzando nel verso migliore il Fondo europeo di sviluppo regionale che, come noto, mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni, operando attraverso programmi pluriennali, noti come programmi operativi, che garantiscono, o meglio, dovrebbero garantire, la coerenza e la continuità per un periodo di sette anni. La programmazione riguarda, per la Regione Umbria, l’intero territorio e a nostro avviso dovrebbe essere realizzata in collaborazione con le parti sociali».

Terni cisl (4)Sbarra E proprio rispetto alle risorse del Fondo, il segretario generale della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra, ha manifestato il diniego della Cisl a «continuare a fare progettazione senza verifica. Dobbiamo fare un patto sociale perché diventi un progetto politico per riuscire a reagire alla crisi e superare i problemi strutturali che caratterizzano l’Umbria, che rimane troppo piccola, costellata di piccole e piccolissime aziende e con problemi infrastrutturali di collegamento con le altre regioni».

 

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