La presidente della Regione, Catiuscia Marini, sarà relatrice di un parere del Comitato delle Regioni Ue, partendo dal presupposto che «l’analisi dei territori, nell’ambito dell’Unione europea, non può basarsi solo sul criterio del Pil, ma andare oltre».
Oltre il Pil Catiuscia Marini ha appena avuto «l’incarico dalla Commissione politica di coesione territoriale e bilancio Ue del Comitato della Regioni Ue, come relatrice di un parere sui possibili indicatori oltre il Pil, per l’analisi della situazione territoriale», riferisce Lucio Caporizzi, autorità della gestione dell’Umbria del Fesr e Fse e direttore alla programmazione, innovazione e competitività della Regione.
Indicatori «Si tratta di un tema su cui la Regione Umbria è attiva da tempo. Noi abbiamo un indicatore multidimensionale, che prende in considerazione vari fattori, da quelli ambientali all’occupazione, alla capacità innovativa». Un altro indicatore, già presentato a Bruxelles, «si chiama Ruics – Regional Umbria innovation and competitiveness scoreboard) – e fa vedere come si posiziona l’Umbria rispetto alle altre regioni italiane sul fronte della capacità innovativa», spiega Caporizzi.
Giovani e lavoro Ad esempio, su ricerca e sviluppo, «siamo abbastanza avanti sulla spesa pubblica – conclude – ma ancora indietro su quella privata. L’Umbria ha una buona capacità di formare le risorse umane: per quanto riguarda il numero di giovani fra 18 e 30 anni laureati e diplomati, siamo sopra la media, però siamo sotto per la capacità di impiegarli in maniera adeguata».