Umbria, quante buche dopo le forti piogge

A Perugia ma non solo: strade groviera nelle principali città umbre e sulle statali. Decine le chiamate di soccorso, centinaia i messaggi di protesta

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Provare a mettersi in macchina sabato pomeriggio, dopo il violento acquazzone che ha colpito l’Umbria, in particolare nella fascia centro-settentrionale, era come giocare ad una lotteria, in cui le probabilità di ‘fare centro’ (in una buca) erano altissime.

Strade di pan grattato

Perugia (foto di Gianluca Papalini)

Sembrava un problema solo perugino – nel capoluogo da anni si moltiplicano segnalazioni in tal senso, unite alle polemiche per i cosiddetti ‘rattoppi’ delle imprese che posano i cavi della fibra – ma in realtà abbiamo constatato che dalle principali città umbre arrivano segnalazioni in tal senso: Foligno, Spoleto, Città di Castello, Assisi, per non parlare delle statali (E45 su tutte). Non si scappa. Dopo una pioggia, in particolare dopo le piogge torrenziali dell’ultimo fine settimana, le strade umbre si sbriciolano come fossero fatte di pan grattato, ai lati oppure in mezzo, rivelando voragini per rattoppi fatti male oppure fatti ‘a freddo’, con il catrame che non ha fatto presa e quindi viene via.

Le segnalazioni

Fedele al suo status di capoluogo, Perugia è leader incontrastata nella speciale classifica delle segnalazioni. Un po’ per situazioni oggettive (il numero delle buche) un po’ anche perché, in vista delle elezioni amministrative, fra gli oppositori e i futuri candidati c’è maggiore propensione a cavalcare l’onda della montante protesta. I fatti però sono sotto gli occhi di tutti e abbiamo avuto modo di verificarlo direttamente: non solo i ponti e i quartieri periferici – tradizionalmente meno ‘curati’ in ogni città – ma persino le arterie più a ridosso del centro storico presentavano buche pericolose e sgretolamenti laterali: da via della Pallotta a via Settevalli, da Centova a via XX Settembre, non c’era una strada, fra le principali che portano al centro storico, che non presentasse qualche buca pericolosa o qualche sgretolamento laterale. Poi ci sono casi specifici di arterie già rovinate e che dopo l’ultima pioggia sono diventate un percorso di guerra. Da via Assisana (verso Ponte San Giovanni) a via Torelli (zona Elce) fino a via Dottori, dove – lo scrive Il Messaggero – almeno una decina di auto ha subito danni nel breve volgere di poche ore. E ancora: via San Galigano, via Morettini e la Corcianese. Addirittura chiusa la strada per Casaglia, dove si è verificata una frana: predisposto un servizio navetta fra Ponte Valleceppi e Pretola. Segnalata una frana anche in zona Bosco. Da Pianello, segnalano una situazione insostenibile sulla statale 318 (di competenza provinciale), che attraversa l’intera frazione perugina e fra l’altro collega con la ‘Quadrilatero Perugia-Ancona’. Tante buche anche in zona Corciano, dove lunedì mattina è cominciato l’intervento dei tecnici comunali per coprire le voragini.

Fiumi a rischio

I liquami dal Casone

Il centro funzionale della Regione ha reso noto che il picco delle precipitazioni si è raggiunto nella zona di Ponte Felcino, dove sono stati registrati 66 millimetri di pioggia. Sotto attenta osservazione il fiume Tevere, che in alcuni punti ha raggiunto il limite dell’ardine, provocando piccole esondazioni nelle zone di Pierantonio, Ponte Felcino, Ponte Nuovo, Deruta e Montemolino. Allerta anche nelle zone di Petrignano e Pianello mentre sono segnalati allagamenti a Marsciano e Todi. Sotto monitoraggio anche la diga di Alviano: il ponte sulla SP30 è stato riaperto nella mattinata di domenica. Da Foligno, torna di triste attualità un tema più volte sollevato da umbriaOn: con le piogge, arrivano nel Casone i liquami neri delle aziende agricole della zona, che poi finiscono nell’Alveolo e poi nel Teverone Timia, impuzzolendo l’area di Bevagna e non solo.

Spoleto, Foligno, Città di Castello, Assisi

Come dicevamo, però, Perugia è solo la punta dell’iceberg, la città in cui i problemi sono più evidenti e più veicolati mediaticamente. Ma problemi simili si sono verificati in tante altre città. A San Giovanni di Baiano, frazione del Comune di Spoleto, è stata addirittura chiusa una strada per consentire l’intervento degli operai comunali: residenti costretti a lunghi percorsi alternativi, con senso unico alternato. Disagi anche nella frazione di Perchia, dove alle piogge si aggiungono le mancate manutenzioni di questi anni. Numerose segnalazioni da Foligno: particolarmente allarmate quelle dalla frazione Sant’Eraclio e da Sterpete, mentre sono stati segnalati allagamenti in zona Carpello Stessa musica a Città di Castello, dove le lamentele maggiori arrivano dalle zone periferiche e dalle vie di collegamento intercomunali: particolarmente colpita la statale Apecchiese, arteria molto trafficata e spesso teatro di incidenti. Dall’assisano, tante segnalazioni sia dalle zone periferiche sia dagli automobilisti che percorrono le vie di accesso ai centri nevralgici del turismo religioso come Santa Maria degli Angeli e il centro storico di Assisi.

Disagi sulla E45

Buche a Spoleto (foto Giorgio Bonani)

Sul tratto appenninico che da Sansepolcro porta a Perugia, già di per sé assai problematico dal punto di vista del fondo stradale, ha manifestato tutte le sue ‘crepe’ (non solo metaforiche) dopo le incessanti piogge. Tantissime le segnalazioni da parte di automobilisti che hanno ‘spaccato’ i cerchioni sulle buche piene d’acqua: evento assai frequente soprattutto perché tendenzialmente sulla superstrada la velocità è maggiore rispetto alle vie comunali. Segnalati anche diversi incidenti – per fortuna senza gravi conseguenze alle persone – provocati da manovre azzardate per evitare buche. E già ci si interroga su chi dovrà pagare i danni, visto che negli ultimi tempi le procedure di rimborso si sono fatte più farraginose.

TERNI, FRANA STRADA A PERTICARA

Disagi anche nel Ternano e nell’Orvietano

Decine di vetture danneggiate lungo la bretella di collegamento tra l’uscita della E-45 e la zona industriale di Terni a causa delle buche che si sono aperte con la pioggia. Le lamentele giunte alla nostra redazione parlano anche di segnalazioni fatte ad Anas e alla polizia, senza che però la zona venisse transennata. Ad Orvieto, dissesti, piccole frane, smottamenti, allagamenti nella zona di via Costanzi. Resta alta l’allerta per il rischio di dissesto idrogeologico.

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