Umbria, silvicoltura anche per ‘hobby’

Dopo la riapertura del governo per chi ne faceva una attività lavorativa, ora la Regione allarga le autorizzazioni anche a chi si approvvigiona di legna per uso domestico

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di P.C.

A chi di voi non è venuta voglia in questi giorni di costrizione domestica di andare a ripulire un pezzo di bosco dai rami secchi e a fare un po’ di legna; no, non per rivenderla, ma semplicemente per diletto. Finora non si poteva fare. Ora sì. Perché la giunta regionale, oltre che per le attività agricole in forma amatoriale (orti e simili), ha autorizzato anche gli spostamenti per recarsi in terreni non vicini alla propria abitazione per attività forestali, sempre rispettando tutte le misure di sicurezza dettate dall’emergenza sanitaria. Lo stabilisce un provvedimento della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

EMERGENZA CORONAVIRUS: CONSENTITO CURARE GLI ORTI

Attività imprescindibile

Ciò in considerazione del fatto che, oltre alle attività agricole, «anche il taglio del bosco è in molti casi svolto a livello amatoriale con destinazione dei prodotti all’autoconsumo familiare e che lo spostamento dalla propria abitazione per lo svolgimento delle attività forestali può essere giustificato facendolo rientrare nelle situazioni di necessità di assoluta urgenza, in quanto il mancato svolgimento in questo periodo dell’anno di alcune pratiche forestali indifferibili può compromettere la produzione, oltre a poter determinare ricadute negative di carattere generale in termini di rischio idrogeologico e rischio di incendi boschivi, entrambi fortemente correlati alla corretta gestione dei terreni forestali».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Le limitazioni

Nell’ordinanza è chiarito che lo spostamento all’interno del proprio comune o verso comune limitrofo per lo svolgimento in forma amatoriale del taglio del bosco per ricavare legna da ardere per il proprio nucleo familiare è consentito esclusivamente nel pieno rispetto di quanto previsto dal decreto del presidente del consiglio dei ministri del 10 aprile (quello che dal 14 aprile ha consentito l’attività ad uso commerciale) e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio. E comunque a condizione che venga garantito il distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le fasi dell’attività e l’utilizzo di mascherine, chirurgiche o FFP2 o FFP3; evitato l’uso promiscuo di attrezzature, avendo a disposizione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani e proteggendo le mani nell’esecuzione delle operazioni con appositi dispositivi e comunque a patto che lo spostamento avvenga per non più di una volta e con due persone per volta.

Le quote

Il completamento degli interventi di taglio dei boschi posti ad una quota compresa fra cinquecento e mille metri di altitudine è consentito fino al 29 aprile 2020, fermi restando la data del 7 maggio 2020 per il taglio dei boschi posti ad una quota superiore a mille metri di altitudine ed i termini stabiliti per le successive attività di esbosco del materiale legnoso. «Un provvedimento – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e all’Ambiente Roberto Morroni – al quale stavamo lavorando da tempo per dare risposte certe alle esigenze di un gran numero di umbri che si dedicano ad attività forestali per approvvigionarsi di legna per il proprio consumo».

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