Tra i grandi atenei italiani c’è l’università di Perugia, in testa, a guidare la classifica grazie all’attenzione da sempre dedicata all’internazionalizzazione dell’ateneo.
La classifica Buone notizie, dalle parti di piazza dell’Università, dalla tradizionale classifica annuale Censis degli atenei italiani, pubblicata martedì. Arriva infatti la conferma del buon andamento dello Studium perugino grazie proprio ai cinque punti extra guadagnati dall’università sotto il fronte dell’internazionalizzazione e che fa restare in testa alla classifica dei grandi atenei statali l’Università di Perugia con un punteggio totale di 94,8.
Il Censis La classifica, elaborata dall’Istituto di ricerca per La Repubblica, suddivide gli atenei italiani per categorie dimensionali omogenee e li valuta sulla base di 5 parametri: servizi, strutture, borse di studio per gli studenti, comunicazione digitale e azioni di internazionalizzazione. «L’impegno per l’internazionalizzazione ha in particolar modo caratterizzato, negli ultimi anni, l’azione di governance dell’ateneo perugino», si legge in una nota dell’università, consentendogli di distinguersi sia per il progetto Erasmus che per bandi ad hoc finalizzati alla mobilità di studenti da e verso paesi extra Ue. Stessa attenzione è stata rivolta ai docenti, con percorsi volti a favorire l’internazionalizzazione della didattica e della ricerca e favorendo lo scambio di visiting professor da numerosi paesi del mondo. In ultimo, ma non per importanza, il rilascio di numerosi doppi titoli di laurea con valore internazionale.
Soddisfazione «Questo risultato, per noi di grandissima soddisfazione, è doppiamente importante – dichiara il Rettore Moriconi – perché se è già molto difficile raggiungere il primo posto è notevolmente più arduo mantenerlo, e addirittura per cinque anni di fila. Il mio ringraziamento va naturalmente ai delegati e ai componenti degli organi di Ateneo, il cui spirito di sacrificio e di servizio si unisce alla dedizione dell’intero corpo docente e del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario. Un risultato di questa importanza, per di più conseguito per tanti anni di seguito, è evidentemente un risultato di tutti. Senza il contributo di chi si è impegnato per la crescita e l’innovazione del nostro Ateneo non avremmo potuto sperare di fare così tanto e in così poco tempo, sempre a vantaggio, tengo a sottolinearlo, della collettività e del territorio. Abbiamo cercato di aprire una nuova era di condivisione e trasparenza, che vede l’Ateneo protagonista dei cambiamenti in atto, nonché motore della ricerca e dell’innovazione. I risultati ci hanno ancora una volta premiati e ci incoraggiano a migliorare ulteriormente».
Internazionalizzazione Progetti e percorsi di innovazione didattica hanno anche favorito la nascita di nuovi corsi di studi particolarmente attrattivi e innovativi, che spesso anticipano le nuove indicazioni ministeriali e che sono orientati alla valorizzazione, oltre che dell’internazionalizzazione, anche dell’interdisciplinarietà e della definizione di orientamenti altamente professionalizzanti. «Da segnalare anche i fondamentali apporti di Adisu e Fondazione Cassa di risparmio di Perugia che rispettivamente, attraverso l’erogazione di borse di studio e mediante il supporto al programma di internazionalizzazione dell’ateneo, hanno senz’altro fornito un notevole contributo al raggiungimento dell’importante risultato».
Mega università Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 92,0. Segue l’Università di Firenze (88,2) che guadagna una posizione rispetto all’anno precedente, acquisendo, tra l’altro, 6 punti nella comunicazione e nei servizi digitali. Terza e quarta posizione per l’Università di Padova e l’Università di Roma La Sapienza, che oltre a migliorare il loro punteggio nella comunicazione e nei servizi digitali guadagnano rispettivamente 4 e 1 punti nel livello di internazionalizzazione. Ultima in classifica tra i mega atenei è, come lo scorso anno, l’Università di Napoli Federico II. Penultima l’Università di Catania, che guadagna una posizione. L’Università Statale di Milano, infine, si conferma terz’ultima.
Grandi atenei Dopo Perugia, con 91,6 mantiene il secondo posto l’Università di Pavia, a cui si accoda l’Università di Parma (89,6), con 10 punti in più nella comunicazione e nei servizi digitali. Al quarto posto si colloca quest’anno una new entry, l’Università di Modena e Reggio Emilia, passata dai medi ai grandi atenei e sopra di 3 punti nei servizi per gli studenti rispetto all’anno passato. Scende dal terzo al quinto posto l’Università della Calabria, i cui punteggi per la spesa per borse di studio e altri interventi in favore degli studenti e per comunicazione e servizi digitali si riducono di rispettivamente di 7 e 9 punti. Ultima e penultima tra i grandi atenei restano la Seconda Università di Napoli o Università della Campania e l’Università di Chieti-Pescara con, nell’ordine, i punteggi complessivi di 72,4 e 72,6. Perde due posizioni, infine, arrivando terz’ultima, l’Università di Roma 3.
I commenti «Si tratta di un risultato ambizioso – ha commentato la consigliera regionale del Pd Casciari – che ha premiato la spinta all’internazionalizzazione dell’ateneo ed un’efficace comunicazione digitalizzata per gli studenti. La Regione Umbria, per quanto di sua competenza ed anche grazie all’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria (Adisu), ha investito per garantire agli studenti iscritti l’erogazione di servizi sempre più competitivi e questo con impegni di bilancio regionali sempre più consistenti. La ristrutturazione delle residenze, la realizzazione di nuovi alloggi nel quartiere di Monteluce, la mobilità notturna ed elettrica ne sono recenti esempi. Il mio unico rammarico – conclude Casciari – sta nel fatto che l’attuale Amministrazione comunale di Perugia faccia fatica a riconoscere il ruolo fondamentale in termini di crescita, sviluppo, innovazione ed internalizzazione che la presenza di studenti può garantire al nostro territorio».
La Regione «È apprezzabile – ha commentato anche l’assessore Bartolini – che sia valutato bene lo sforzo condiviso, come ad esempio la copertura totale delle borse di studio richieste, che ha contribuito al raggiungimento di questo importante risultato. Da qui l’impegno della Regione Umbria a voler proseguire il percorso intrapreso e rafforzare la proficua collaborazione fra le due istituzioni. La presenza di una Università di prestigio come quella di Perugia – ha concluso Bartolini – rappresenta un vanto per l’intera regione e un fattore straordinario di crescita sociale, oltre che culturale per la comunità».