di G.C.
Aggiornamento martedì 29 aprile. Sciolta la prognosi per la 18enne ricoverata – L’azienda ospedaliera di Perugia (direzione sanitaria) informa che «per la ragazza 18enne ricoverata sabato scorso a causa di meningite da neisseria meningitidis (meningococco) è stata sciolta la prognosi e nella giornata è previsto il trasferimento nel reparto di malattie infettive».
Aggiornamento lunedì 28 aprile. Sta meglio la ragazza ricoverata – La Usl Umbria 1 e l’azienda ospedaliera di Perugia comunicano che «ad oggi si registra un unico caso di meningite da neisseria meningitidis (meningococco): quello della ragazza 18enne ricoverata da sabato scorso in terapia intensiva con prognosi riservata presso l’ospedale di Perugia. La paziente presenta un quadro neurologico confortante e ha una buona risposta alla terapia antibiotica. Per il secondo caso sospetto (un compagno di classe della giovane, come riportato lunedì da un quotidiano, ndR) si esclude un’infezione da meningococco, come accertato dagli esami diagnostici».
Aggiornamento domenica 27 aprile. L’invito dell’azienda sanitaria ai potenziali contatti – La Usl Umbria 1, nella giornata di domenica, comunica che «nel pomeriggio di sabato 26 aprile è stato notificato al servizio di igiene e sanità pubblica della Usl1 un caso di meningite da neisseria meningitidis (meningococco) di una persona attualmente ricoverata all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia di Perugia’. Le sue condizioni cliniche sono stabili».
Il servizio della Usl «ha completato l’indagine epidemiologica e ha contatto le numerose persone che hanno avuto contatti a rischio con il caso. Tuttavia – precisa l’azienda sanitaria – si invitano le persone che hanno partecipato alla messa delle ore 22 dello scorso sabato 19 aprile, presso la parrocchia Santa Maria Madre della chiesa di Montelaguardia (Perugia), e che hanno frequentato la palestra McFit situata in piazza del Bacio a Perugia, il giorno martedì 22 aprile dalle ore 10.30 alle 13.30, a rivolgersi per la massima precauzione, considerando il basso rischio di contagio, nella giornata di domenica 27 aprile al servizio di continuità assistenziale di Perugia (aperto fino alle ore 20 presso la Casa della Comunità di Ponte San Giovanni o presso il Centro servizi Grocco di via della Pallotta) per la prescrizione della profilassi antibiotica mentre da lunedì 28 aprile potranno rivolgersi al proprio medico curante».
La Usl1 ricorda nuovamente che «la meningite da meningococco è una malattia infettiva che viene trasmessa attraverso il contatto aereo stretto da persona a persona ed è un germe molto labile al di fuori dell’organismo umano e non è necessaria alcuna sanificazione ambientale. Il periodo di incubazione è di 2-10 giorni ma la contagiosità è limitata ai 7 giorni precedenti l’insorgenza dei primi sintomi, quindi, nel caso specifico, si tratta del periodo compreso tra il 18 ed il 25 aprile».
Nel pomeriggio di sabato 26 aprile è stato notificato al servizio di igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 un caso di meningite da neisseria meningitidis (meningococco) di una persona – si tratta di una studentessa 18enne di Perugia – attualmente ricoverata in terapia intensiva all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. I primi sintomi sono comparsi venerdì mentre il ricovero risale a sabato, con il trasferimento della ragazza in terapia intensiva in ragione soprattutto della natura della patologia contratta.
«La meningite da meningococco – si legge in una nota della Usl Umbria 1 – è una malattia infettiva che viene trasmessa attraverso il contatto aereo stretto da persona a persona, è un germe molto labile al di fuori dell’organismo umano e non è necessaria alcuna sanificazione ambientale».
Il periodo di incubazione è di 2-10 giorni ma la contagiosità è limitata ai 7 giorni precedenti l’insorgenza dei primi sintomi. Nel caso specifico, l’inizio dei sintomi risale a venerdì 25 aprile e, pertanto, il periodo di contagiosità va dal 18 al 26 aprile, giorno del ricovero.
In queste ore – spiega sempre l’azienda sanitaria nel comunicato – il servizio di igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 sta svolgendo l’inchiesta epidemiologica, contattando telefonicamente tutte le persone che potrebbero aver avuto un potenziale contatto stretto con la giovane paziente. Secondo quanto appreso, fra compagni di scuola, amici, familiari – anche per il recente periodo pasquale – i contatti della 18enne da sottoporre a profilassi potrebbero essere qualche decina, fra le 50 e le 70 persone circa.