Vaccini ‘nel vuoto’: «Dialogo con chi non ha ancora risposto»

Circa il 20% dei professionisti della sanità: «Ma tanti casi motivati da patologie e allergie». I dinieghi espliciti meno di 300. Nelle Rsa si va a pieno ritmo

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«Nelle residenze per anziani dell’Umbria abbiamo ad oggi 2.162 ospiti vaccinati contro il Covid, su un totale di circa 2.700. Condiderando che circa 200 ospiti sono attualmente positivi, e quindi non vaccinabili, e circa 120 sono ricoverati, la percentuale delle persone che siamo riusciti a raggiungere è sicuramente elevata». Così il direttore regione della sanità dell’Umbria, Claudio Dario, giovedì mattina nel fare il punto sul piano vaccini.

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SPECIALE COVID – UMBRIAON

Chi non risponde o si rifiuta

Rispetto al personale sanitario già sottoposto o da sottoporre al vaccino – che resta una libera scelta individuale -, Dario ha spiegato che «meno del 20% dei professionisti non hanno ancora risposto o non hanno ancora letto la nostra comunicazione. Il diniego alla vaccinazione, invece, è stato espresso da meno di 300 persone». Per chi ha rifiutato il vaccino, «non sono ovviamente previste sanzioni. Fra l’altro la casistica abbraccia anche persone con problemi di salute, allergie. Quello che cercheremo di attuare con chi non ha risposto – ha spiegato il direttore regionale della sanità – è un confronto molto sereno, visto il contributo che questi professionisti mettono in campo quotidianamente anche nella gestione dei pazienti, assumendosi dei rischi in prima persona. In quel 20% di non risposte, comunque, ci sono molte situazioni che hanno una ragione oggettiva».

«Piano ‘contingentato’»

Il vice commissario all’emergenza Covid in Umbria, Massimo D’Angelo, ha svelato che «dall’organizzazione centrale, coordinata dal commissario Domenico Arcuri, si raccomanda a ciascuna regione di tenere circa il 30% delle dosi nei propri magazzini. Il piano in quwesto senso è ‘contingentato’. Fra il 25 e il 27 gennaio arriveranno altre dosi del vaccino Moderna».

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