Dopo la richiesta di archiviazione per le accuse di omicidio colposo e lesioni avanzata dalla procura, sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro la salute pubblica Enzo Patalocco e Ferruccio Bufaloni, amministratore delegato e amministratore unico della Valnestore sviluppo srl, insieme a Paolo Riccioni, titolare della ditta incaricata del trasporto e del deposito delle ceneri. Nell’inchiesta dei carabinieri del Noe, coordinata dai pm Paolo Abbritti e Gemma Miliani, erano finiti anche due amministratore di Enel, per la cui posizione però si è proceduto separatamente.
Enel in udienza
Intanto, venerdì mattina si è svolta l’udienza sull’opposizione alla richiesta di archiviazione per Enel. «Una giornata importante – esulta l’avvocato Valter Biscotti, legale del comitato per la salvaguardia della Valnestore – perché per la prima volta Enel è stata chiamata a discutere in aula di quanto successo in quelle terre». Al Gip è stato chiesto di continuare ad indagare
La questione sul nesso di casualità
Per l’avvocato bisogna ancora indagare per stabilire il nesso di causalità e ritiene di avere ancora carte da giocare. E lo spiega esibendo una mappa in cui c’è la disposizione geografica dei morti (oltre 200 quelli censiti, ma sarebbero molti di più) attorno all’ex centrale. Un aspetto assai controverso, visto che – storicamente – tale nesso è stato sempre difficile da provare in sede processuale, in altri processi simili. E secondo questo criterio era già arrivato un avviso di archiviazione. Ma gli avvocato non demordono (con Biscotti c’è Valeria Passeri) e chiedono inchiesta epidemiologica casa per casa. Più produttivo forse sarebbe puntare tutto sul disastro ambientale, ampiamente dimostrabile – questo sì – per inchiodare i colpevoli alle loro responsabilità.