Variante Cospea Terni Ulteriore rinvio. Nodo parere avvocatura

Novo confronto sull’adozione utile, in primis, alla realizzazione del sottovia. Restano i dubbi dei consiglieri su reiterazione unilaterale, fidejussione e completamento opere

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L’area interessata: Cospea alta

Il completamento delle opere di urbanizzazione, la fidejussione residua a garanzia e soprattutto il nuovo schema di convenzione dopo l’atto scaduto nella primavera 2019 e la successiva reiterazione con atto di obbligo unilaterale: sono i principali temi trattati giovedì mattina in I commissione consiliare a Terni in merito alla ‘faticosa’ adozione della variante parziale al piano attuativo – coinvolte le ditte Immobiliare Petrollini & Co. srl, Ital C.E.I.A. srl e G.P. Ideoplast srl – di Cospea Alta e al Prg, utile in particolar modo alla realizzazione del sottovia e contestuale eliminazione del passaggio a livello esistente. Sono trascorsi tre mesi dalla discussione originaria ed i dubbi sono di fatto immutati, sia lato maggioranza che minoranza. Per ora niente votazione, c’è bisogno di un ulteriore aggiornamento in merito.

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Cuzzucoli, Bedini, Cozza e Cini

Solita storia. Le correzioni ed il rinvio

Lo scorso 30 settembre c’era stato il sopralluogo per cercare di chiarire tutti i dubbi del caso. Missione non riuscita a giudicare dal confronto odierno. Fatto sta che giovedì a palazzo Spada si sono presentati l’assessore all’urbanistica Federico Cini, il dirigente al ramo Claudio Bedini e il responsabile unico del procedimento Antonino Cuzzucoli per la terza puntata della vicenda: «Si tratta – la breve sintesi dell’esponente dell’esecutivo – di una nuova convenzione per l’intervento principe che riguarda il sottopassaggio. C’è stato un confronto con i tecnici di parte e sono arrivati elaborati dalla ditta proponente: ci sono leggere correzioni per quel che concerne l’esproprio e l’area di accesso al terreno (tavola corretta), nonché la modifica dell’articolo 10 dello schema di convenzione con esplicitazione più chiara della priorità di intervento per il sottovia, legando il rilascio dell’agibilità al termine della realizzazione». Poi un breve scontro verbale con Valentina Pococacio (M5S) sulla modalità di svolgimento della commissione: «Mi ritrovo sotto la proposta di delibera preparata prima del sopralluogo, non valeva la pena avere già quella modificata?». Replica Cini: «Giochiamo a fare le questioni formali? L’intenzione era di coinvolgere il consiglio con spirito di collaborazione e parlare delle variazioni». Più sintetico Cuzzucoli: «Viene modificato l’ingresso carrabile alla proprietà di Luigi Carlini – il terreno agricolo è il suo – rispetto a ciò che era previsto, ovvero in strada di Cospea. Resta così, è solo un po’ traslato. Ben vengano le segnalazioni dei cittadini, la maggior parte delle opere sono state realizzate. C’è tuttavia qualcosa da ultimare e la fidejussione a garanzia in parte è stata svincolata per le opere prese già in consegna». Alla fine non si voterà nulla con rinvio fissato al primo giovedì di novembre.

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Filipponi, Gentiletti e Pococacio

Le critiche e la nota dell’avvocatura sulla reiterazione

Critiche anche da Alessandro Gentiletti (Senso Civico) e Patrizia Braghiroli (FdI): «Una giunta produce atti e la commissione dà un giudizio. Siamo qui per esaminarli e se non si vota sono soldi sprecati. Ci ritroviamo a parlare di niente per arrivare a niente», le parole del primo. Per l’architetto della maggioranza «lo schema di convenzione non è da poco, ci sarebbe dovuto arrivare. Non si può sminuire». Ma al centro dell’attenzione ci finisce anche il parere – non dovuto – dell’avvocatura comunale su un passaggio chiave della vicenda: in sostanza l’avvocato Francesco Silvi – a leggere il documento è stata propria la Braghiroli – ha fatto presente che «gli impegni bilaterali non possono essere modificati da un atto unilaterale d’obbligo». Il riferimento è alla convenzione scaduta nel maggio 2019 e reiterata con delibera dell’ottobre dello stesso anno. Tecnicamente si pone un problema. Dopodiché è stato ribadito che per quel che concerne le opere mancano – tra quelle realizzate – la rete di irrigazione, la pista ciclabile e parte del verde pubblico. Il comitato di cittadini della zona ha stilato uno specifico elenco in tal senso.

Il confronto del 30 settembre di fronte all’area privata

Il riconvenzionamento e l’atto d’obbligo: parla Bedini

La Pococacio ha chiesto se ci sono interventi che per il Comune sono stati ultimati e per il comitato no. Qualche differenza sembra esserci. Emanuele Fiorini (Forza Centro) ha ritirato in ballo il nodo principale: «La convenzione bilaterale è scaduta nel maggio 2019 e non poteva essere sostituita da un atto unilaterale, dove tra l’altro è previsto lo spostamento del sottovia». A questo punto è intervenuto il dirigente Bedini: «Stiamo riconvenzionando con nuove tempistiche, l’interesse pubblico è notevole. In parallelo – ha aggiunto – c’è la necessità e la volontà di dare risposte ad interventi e pareri dei cittadini. La commissione tecnica ha già collaudato la prima parte delle opere, verificheremo se ci sono ulteriori elementi mancanti. L’atto d’obbligo? Allegato solo come mantenimento degli impegni della convenzione ‘madre’ a fronte di permessi di costruire per la realizzazione di ciò che era previsto nel piano attuativo. Una misura alternativa, ma è chiaro che la strada corretta è il rinnovo della convenzione. Al Comune spetta ricevere un progetto con il computo metrico, non la gestione del cantiere privato», ha voluto evidenziare.

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Cospea Alta

L’articolo 11: «Perché non lo avete applicato?»

Poi è Fiorini a tornare all’attacco: «Bene, confermato il fatto che parte del verde non è stato ultimato. L’articolo 11 della convenzione parla di inadempienze, come mai non è stato applicato?». Per la Pococacio «ok che si vuole verificare, ma andava fatto prima della scadenza del 2019». C’è anche il capogruppo Pd Francesco Filipponi: «Quali sono gli importi residui della fidejussione a garanzia del Comune? Il punto più rilevante tuttavia è il parere dell’avvocatura sulla reiterazione dell’atto d’obbligo del 2019: credo sia spartiacque, mancava il presupposto giuridico di partenza». Salta fuori un 95% di opere completare rispetto alla convenzione originaria e Cuzzucoli spiega: «Una percentuale stimata dal progettista dei lavori, l’architetto Del Pinto. Non ho fatto altro che rilevare ciò. Comunque non stiamo parlando per nulla dell’opera più importante, il sottovia. Fidejussione? Ancora attiva per circa 1 milione 774 mila euro, 1,2 per il sottopassaggio e la parte rimanente per il residuo dello svincolo». A chiudere il cerchio la Braghiroli: «Grazie agli uffici e all’assessorato per tentare di risolvere una situazione che si è arenata. Alcune cose non sono chiare: c’è un problema che non doveva esserci perché andava affrontato in tempo. La questione focale è capire perché alla scadenza della validità nel 2019 non si è proceduto ad incassare la fidejussione».

Alcuni rappresentanti del comitato

Il comitato di quartiere in pressing: «Massima urgenza»

All’indomani del nuovo appuntamento in commissione arriva la presa di posizione del comitato di quartiere presieduto da Marcello Giovannetti: «Come noto l’incidente di mercoledì ha di fatto chiuso Strada di Cospea per gran parte del pomeriggio. Tale strada, pur se strettissima e dissestata, è di fatto il secondo accesso, dalla parte della strada di Collescipoli, al quartiere di Cospea Alta. Il diverso accesso, come moto, è l’altro tronco di strada di Cospea che congiunge la rotonda di via Marzabotto con via Perillo cioè con il quartiere Cospea Alta, la quale strada è interessata dal passaggio a livello della ferrovia linea Terni-Sulmona. La combinazione chiusura di strada di Cospea per incidente e chiusura del passaggio a livello di fatto isola il quartiere Cospea Alta impedendo il transito non solo di mezzi di trasporto, quali auto moto etc, ma anche ai mezzi di primo soccorso. Giovedì l’altro per puro caso non si è verificato un fatto grave cioè il ritardo di un mezzo di primo soccorso. Noi non crediamo che la sicurezza di centinaia di persone debba essere affidata al caso o alla fortuna ma, al contrario, riteniamo che la sicurezza dei cittadini debba essere la prima preoccupazione per una amministrazione che mette al primo punto, della propria azione amministrativa, i diritti e la salute di tutti. Noi riteniamo che, la realizzazione del sottopassaggio per l’eliminazione del passaggio a livello ferroviario sia della massima urgenza al fine di ristabilire lo standard minimo di sicurezza per i residenti».

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