Veleno imenotteri, c’è un numero dedicato

Al Centro servizi Grocco di Perugia un esperto risponderà agli utenti su come prevenire la puntura e sul primo trattamento terapeutico delle reazioni allergiche

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Nell’ambito dell’attività ambulatoriale di Allergologia per la diagnosi e il trattamento della patologia allergica generale e respiratoria, presso il servizio di Riabilitazione respiratoria al Centro servizi Grocco di Perugia, dal mese di marzo sarà attivo anche un servizio telefonico informativo dedicato all’allergia agli imenotteri (api, vespe, calabroni) che in soggetti ipersensibili al loro veleno può provocare reazioni anche molto gravi, come lo shock anafilattico.

Un numero dedicato Nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì, dalle 13 alle 14, chiamando al numero 075.5412694, l’esperto allergologo risponderà agli utenti interessati su quesiti relativi alla prevenzione della puntura e al primo trattamento terapeutico delle reazioni allergiche più gravi. Si precisa che il servizio esclude ogni possibilità di intervenire direttamente sull’emergenza terapeutica, attività svolta nei servizi di Pronto soccorso di competenza territoriale, e verrà svolto unicamente per finalità divulgativa cioè per rispondere ai quesiti e fornire indicazioni sulle modalità con cui ottenere la conferma diagnostica della patologia e la eventuale vaccinazione specifica, e solo in casi selezionati lo specialista allergologo potrà prescrivere l’adrenalina, unico farmaco salvavita autosomministrabile per lo shock anafilattico.

Le morti Con l’avvicinarsi della stagione calda, molte delle attività della vita quotidiana torneranno a svolgersi nell’ambiente esterno, aumentando il rischio di essere punti da insetti e in particolare dagli imenotteri. Si stima che fra l’1 e il 7% della popolazione generale abbia presentato almeno una volta nella vita una reazione allergica a puntura di imenottero. Fortunatamente in meno del 3% circa dei soggetti punti si possono manifestare le reazioni allergiche più severe. Tuttavia, sebbene la frequenza delle forme più gravi sia abbastanza limitata, si tratta spesso di reazioni drammatiche, con serio rischio per la vita, che richiedono un trattamento di emergenza ed il cui ripresentarsi alle eventuali punture successive può essere prevenuto. La mortalità per puntura di imenottero in Europa, verosimilmente sottostimata, è di circa 20 casi l’anno; di questi, purtroppo, circa 10 l’anno avvengono in Italia, Paese in cui la mortalità per morso di vipera non è superiore ad un caso l’anno.

Api, vespe e calabroni Alle nostre latitudini, gli imenotteri più temibili dal punto di vista allergologico sono quelli appartenenti alle specie degli apidi e dei vespidi. Le api sono di solito scarsamente aggressive, a meno che non ci si trovi inavvertitamente ad attraversare uno dei loro ‘percorsi bottinatori’, corridoi di volo intorno agli alveari. Viceversa, tra i vespidi, particolarmente aggressiva la vespula, o giallone, che può nidificare anche nel terreno (nidi ipogei) e la vespa, che interagisce di frequente con l’habitat umano, alla ricerca di cibi più spesso zuccherini e carnei. I nidi delle vespe possono penzolare dagli alberi, o trovarsi sotto le grondaie o sotto i tetti, anche molto lontano dai luoghi dove questi insetti si spingono a pungere. Infine il calabrone, esemplare ‘exta-large’ della specie dei vespidi, punge a difesa del nido, talvolta nascosto nel cavo degli alberi, o nelle vecchie soffitte. A volte, attratto dalle luci artificiali dei neon, il calabrone punge anche di notte, iniettando grandi quantità di veleno, con una puntura molto dolorosa.

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