Alla sbarra c’era finito perché nel 2015 – secondo l’accusa – aveva violato gli obblighi di corrisponsione degli ‘alimenti’ all’ex moglie ed al figlio minore. Dalla denuncia al processo che venerdì – di fronte al tribunale di Terni – ha visto la sentenza di primo grado: l’uomo – un ternano – è stato assolto per non aver commesso il fatto. In particolare il giudice avrebbe rilevato come la corrisponsione del mantenimento disposto dalla sentenza civile all’atto della separazione, pur parziale ma anche in ragione di problemi economici legati al lavoro, fosse in realtà avvenuta. Elemento questo che ha fatto venire meno l’accusa in sede penale, nonostante la richiesta avanzata dalla parte civile (condanna e risarcimento di 25 mila euro). Una vicenda che probabilmente proseguirà in sede civile. L’imputato assolto era difeso dall’avvocato Massimo Minciarelli del foro di Terni, secondo il quale «la sentenza rappresenta un precedente di significativa importanza nel diritto di famiglia, nell’ambito della sempre controversa materia degli alimenti».