di F.T.
Digerito – per modo di dire – il cambio di appalto per la vigilanza delle portinerie Ast, con conseguente trasferimento di una sola parte del personale impiegato (12 unità su 28 totali) dalla Cesar Group alla comasca Sicuritalia, ora per i 16 vigilantes ternani – 14 guardie giurate e 2 portieri – esclusi dall’accordo siglato in prefettura e presso la direzione territoriale del lavoro, scatterà la cassa integrazione.
Faccia a faccia Sul punto è previsto un incontro, mercoledì mattina presso la sede della Cesar Group, fra i vertici dell’azienda e i sindacati di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisgl e UilTucs Uil) per valutare l’impatto del cambio di appalto sulle attività della società ternana e avviare le procedure per gli ammortizzatori.
L’intenzione In questo senso l’idea dell’azienda sembra piuttosto chiara: «Cassa integrazione straordinaria per tre mesi sulla base degli accordi siglati in prefettura, di durata pari alla franchigia entro la quale Ast dovrà completare l’automazione delle portinerie». Termine che, se superato, porterà Sicuritalia ad assumere il personale Cesar al momento in ‘esubero’.
Il conteggio Questa la linea che verrà esposta ai sindacati nel faccia a faccia di mercoledì mattina. Obiettivo delle sigle è una valutazione il più possibile puntuale del numero effettivo degli esuberi e, in questo senso, il confronto sembra destinato ad accendersi. Intanto, sulla scia di una situazione complicata da ritardi nei pagamenti delle fatture Ast e tira e molla stucchevoli, anche e soprattutto per i lavoratori, l’azienda avrebbe fatto partire i bonifici per il pagamento della terza quota (circa 300 euro) degli stipendi di giugno.